PALAZZO LASCARIS

Allasia sulla graticola, opposizione verso l'ostruzionismo

Si annuncia battaglia domani in Consiglio regionale convocato per discutere gli odg sul suk di Torino. Per il centrosinistra "è stato aggirato il regolamento e creato un precedente pericoloso"

Non è bastata una riunione dei capigruppo durata oltre due ore per far rientrare la crisi scoppiata ieri tra centrodestra e minoranze a Palazzo Lascaris. Il presidente d’aula Stefano Allasia ha confermato l’intenzione di convocare per domani mattina un Consiglio straordinario per discutere gli ordini del giorno di Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia) e Marco Grimaldi (Luv) sui mercati di libero scambio, in particolare quello torinese del cosiddetto Barattolo. Per Marrone (e il resto del centrodestra) vanno eliminati perché ricettacoli di merce di dubbia provenienza, Grimaldi li difende.

La convocazione è arrivata questa mattina per domani, nonostante il regolamento del Consiglio regionale del Piemonte preveda un margine di tre giorni se non in casi di “particolare necessità ed urgenza”. Può davvero essere considerata urgente la discussione di un ordine del giorno – per sua natura non vincolante – riguardo in particolare un mercatino di libero scambio, quello nell’area di San Pietro in Vincoli, vicino al Balon? Per questo, dopo la bagarre di ieri, maggioranza e opposizione sono tornate a scontrarsi per quello che Grimaldi considera “un precedente pericoloso e senza pari”. Tutto il centrosinistra è sul piede di guerra al punto che, per bloccare la votazione, c’è chi sta valutando di portare in aula un ostruzionismo a oltranza in grado di far saltare il provvedimento. Insomma, una dimostrazione plastica di come anche un drappello di consiglieri possono paralizzare l'attività del parlamentino di via Alfieri. Alberto Cirio lo sa bene e non ha mancato di manifestare, per ora in camera caritatis, le sue preoccupazioni.

Se in un primo tempo Allasia aveva giustificato il carattere di urgenza per il rischio che la prossima settimana molti funzionari regionali potessero essere in ferie, oggi, almeno su questo, è tornato sui suoi passi, pur non riuscendo a giustificare una forzatura per molti versi ingiustificata e ingiustificabile. Con una nota i capigruppo di minoranza si sono appellati al governatore: “Le minoranze devono essere messe in condizione di esercitare il loro diritto a fare opposizione con ogni strumento legittimo. Finora, purtroppo, abbiamo visto solo un gruppo di imitatori di Salvini che passano il tempo ad appendere striscioni sulle facciate dei palazzi, dare in escandescenza e battere i pugni, rivendicando il non rispetto del regolamento per finalità politiche. È la solita destra che da un lato urla legalità ai quattro venti e se ne frega quando c'è da metterla in pratica. La democrazia è un’altra cosa”. Domani il secondo round.

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