PALAZZO LASCARIS

Ruspa su suk e centrosinistra

L'opposizione alza la voce, minaccia l'ostruzionismo ma la maggioranza approva il suo ordine del giorno per abolire i mercati di libero scambio. E grazie all'asse con il M5s il centrodestra porta a casa anche la commissione sull'autonomia. Pd nell'angolo

Mentre Luigi Di Maio blocca l'Autonomia a Roma e fa infuriare i governatori leghisti del Nord, nel Consiglio regionale del Piemonte il Movimento 5 stelle vota a favore dell'istituzione di una commissione permanente proprio sul tema tanto caro al Carroccio e in particolare al presidente dell'aula Stefano Allasia. Nell'ultima seduta prima della pausa estiva, nei corridoi di Palazzo Lascaris c'è già chi parla del biscottone penta-leghista. Assieme alla commissione sull'Autonomia, infatti, viene istituita con il via libera del centrodestra anche quella per la Legalità che secondo i rumors di via Alfieri sarebbe già stata promessa ai Cinquestelle in virtù di un gioco di sponda che isola una opposizione di centrosinistra che dopo aver annunciato fuoco e fiamme, arrivando persino a minacciare manovre ostruzionistiche, si ritrova con la coda tra le gambe. A guidare la commissione sull'Autonomia differenziata sarà con ogni probabilità il leghista Riccardo Lanzo, mentre per la Legalità, tra i Cinquestelle, circola il nome di Giorgio Bertola. Ora il prossimo passaggio sarà la modifica dello Statuto per consentire di aumentare il numero delle commissioni permanenti.

I cattivi presagi di una giornata campale per il Pd e alleati sono iniziati già dalla mattina, con la discussione degli ordini del giorno sui mercatini di libero scambio. Dopo tanto strepitare e minacce di far saltare il banco, il centrosinistra si accontenta di una discussione congiunta degli ordini del giorno presentati dal capogruppo di Fratelli d'Italia Maurizio Marrone e del consigliere di Lev Marco Grimaldi: tre ore di dibattito, un gioco delle parti per molti versi scontato così come l'esito finale. Passa l’odg di Marrone contro “tutti i suk del degrado” spiega il primo firmatario. La giunta ora dovrà intervenire sulla legge regionale che regola il commercio eliminando la cosiddetta “clausola salva-suk”, una salvaguardia prevista dalla precedente amministrazione per l’attività di vendita svolta nell’ambito di progetti comunali finalizzati al contrasto alla povertà e all’esclusione.

Il messaggio è che la maggioranza in via Alfieri va avanti a gomiti larghi, nei rapporti con le opposizioni così come nel mettere in pratica gli impegni presi in campagna elettorale su legalità e sicurezza. In entrambi i casi la destra si siede sulla ruspa e la sinistra, alla fine, si arrende senza neanche vendere troppo cara la pelle.

L’ordine del giorno dà mandato agli assessori di portare la posizione del Consiglio regionale al tavolo provinciale della sicurezza. “Vietando i suk, cadono gli alibi per differire di continuo il trasloco del suk abusivo di Torino – commenta Marrone – mettendo fine a questo degrado manteniamo un impegno elettorale con i tanti piemontesi che hanno votato la nuova maggioranza”. Di certo questa votazione rappresenta un segnale politico rilevante soprattutto per quei mercatini che già operano oltre il confine della legalità, come quello di San Pietro in Vincoli a Torino, che a differenza di quello in via Carcano non è legato ad alcun progetto dell’amministrazione cittadina. Intanto c’è chi canta vittoria: “Il Suk va superato per il bene dei cittadini che da troppo tempo convivono con una situazione di abusivismo e degrado – afferma l’assessore alla Sicurezza Fabrizio Ricca –. Non possiamo non ricordare che il mercato abusivo è nato, cresciuto e prosperato sotto le amministrazioni di centrosinistra. È necessario ricordarlo perché è prova evidente, come capitò per l’occupazione del Moi, che in assenza di gestione dei problemi, di interventi risoluti delle istituzioni, le situazioni di illegalità tollerate finiscono per sfuggire di mano e diventano problemi di ordine pubblico incontrollabili. Il dialogo con la Prefettura per sgomberare il suk è iniziato da tempo e porterà a una soluzione della questione in tempi rapidissimi”. Di tutt’altro avviso Grimaldi: “Marrone ha fatto senza volerlo un capolavoro: è riuscito a farsi contraddire dall’assessora Vittoria Poggio, che (non conoscendo l’oggetto del contendere) ha chiaramente detto che bisogna non abolire, ma regolamentare il libero scambio, normarlo diversamente dal commercio e dagli hobbisti, affidare il progetto a un’associazione tramite bando e arrivare a una legge nazionale (i primi firmatari di quella proposta sono proprio le associazioni come Vivi Balon). La ruspa di Marrone assomiglia più a un giocattolo usato che a una vera proposta politica”.

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