POLITICA & SANITA'

"Servono 150 nuovi medici o chiudiamo i pronto soccorso"

L'allarme lanciato dall'assessore Icardi: senza l'ingresso di nuove forze il servizio è a rischio. Una crisi causata dalle sciagurate politiche di formazione degli anni scorsi. Non è indispensabile che siano specializzati: "l'84% dei pazienti sono codici bianchi e verdi"

“O mettiamo 100-150 medici non specializzati nei pronto soccorso o li chiudiamo”. In Consiglio regionale l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, lancia l’allarme. La Regione, ha spiegato, fronteggerà la carenza di specialisti formando in sei mesi medici generici per inserirli nei pronto soccorso ospedalieri. “Questa crisi – ha chiarito – è causata dalle sciagurate politiche di formazione degli anni passati: il 60% dei medici uscito dalle Università non ha potuto entrare in una specialità. Noi abbiamo fatto la nostra parte, portando da 10 a 15 le borse di studio finanziate dalla Regione, con un esborso di quasi due milioni. Ne abbiamo ottenute altre 35 da fondazioni e privati, arrivando a 50, che si aggiungono alle 511 finanziate dal Ministero. È un grande risultato”. A chi ritiene che l’assenza di specialisti pregiudichi la qualità del servizio, Icardi ha ricordato che “nei pronto soccorso piemontesi l’84% dei pazienti sono codici bianchi e codici verdi”.

Tra le altre misure annunciate da Icardi, un protocollo d’intesa con le Università di Torino e del Piemonte Orientale per definire modalità di svolgimento della formazione specialistica a tempo parziale per gli specializzandi che avranno un rapporto di lavoro a tempo determinato presso le aziende del Sistema sanitario regionale e la predisposizione di un avviso per la formulazione di una graduatoria separata per l’accesso al corso di formazione di Medicina generale da parte di coloro che sono già stati dichiarati idonei in precedenti concorsi, senza borsa di studio. “Un’offerta formativa questa – ha concluso l’assessore – che aumenterà il numero dei partecipanti al corso di circa 150-170 unità che si aggiungeranno alle 120 unità con borse di studio già definite per il corso 2019/2022 con finanziamento statale”.

“Oggi che la discussione sull’assunzione di nuovi medici è approdata finalmente in Consiglio regionale, una cosa è certa: la via maestra per creare una sanità pubblica migliore, più efficiente e a misura di cittadino è l’assunzione a tempo indeterminato dei medici che hanno concluso le scuole di specializzazione”, afferma Marco Grimaldi, capogruppo di Luv, commentando la risposta dell’assessore. “Il Piemonte ha subito il blocco del turnover ma oggi investire e assumere si può: è necessario pertanto che la Regione presenti un piano organico per favorire il rientro nei nostri ospedali dei giovani medici fuggiti in altre Regioni o, più spesso, all’estero. In attesa dell’entrata in vigore del Decreto Calabria – conclude Grimaldi – si assumano, con contratti dignitosi e a tempo indeterminato, i medici che hanno concluso le scuole di specializzazione. Siamo contrari a modalità di assunzioni annuali di giovani laureati non completamente formati; significa condannarli al precariato perpetuo”.

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