HYPERLOOP

Appendino liquida la Tav e vagheggia un treno che non esiste

"La questione è superata", sentenzia la sindaca, ora ammaliata da un progetto che dovrebbe collegare Torino e Milano in sette minuti. Dalla decrescita felice al ritorno al futuro. Ma quanto costerà? E chi ci metterà i soldi? Boh

Dal No alla Tav all’Hyperloop. Chiara Appendino ormai va ad altissima velocità, quasi supersonica. E così, proprio nei giorni in cui ribadisce che sulla Torino-Lione “la partita è ormai chiusa”, eccola brandire un’altra bandiera, quella del supertreno che viaggia fino a 1.200 chilometri orari, “che collegherà Torino e Milano in una manciata di minuti” dice Appendino all’assemblea dell’Unione Industriale, che si è svolta a Mirafiori, lasciando sbacalito mezzo uditorio.

Più veloce di un aereo, l’Hyperloop è potenzialmente in grado di collegare i due capoluoghi in 7 minuti rispetto ai 50-55 che oggi impiega un Frecciarossa. Eccolo il futuristico suppostone immaginato da quel genio visionario di Elon Musk, un convoglio che procede a lievitazione magnetica passiva, grazie all’inserimento di capsule in tubi a bassissima pressione che minimizzano l’attrito e permettono il movimento su un cuscino d’aria: roba da Ritorno al futuro, altro che decrescita felice. Così, secondo la prima cittadina si creeranno “le condizioni concrete per una reale macroregione. A questo stiamo già lavorando, in accordo con il sindaco Giuseppe Sala”.

Dopo essersi fatta le ossa tra i sentieri della Valsusa per dire no a un tunnel di 57 chilometri (quello della Torino-Lione), ora la sindaca grillina starebbe lavorando a una tecnologia che prevede la costruzione di una galleria di 130 chilometri, completamente in piano, altra condizione fondamentale per l’Hyperloop, in cui le capsule viaggeranno a una velocità finora inimmaginabile.

Ne parla come fosse cosa fatta, ma ad oggi non c’è nulla più che un’idea, una suggestione. Quanto costerà un’infrastruttura simile? Impossibile saperlo perché non ce ne sono nel mondo. Esistono, o sono in fase di realizzazione, dei piccoli circuiti di test. Un tracciato da poco più di mille metri è in fase di studio ad Abu Dhabi mentre un altro da 320 metri potrebbe essere realizzato a Tolosa: nulla che possa essere anche lontanamente paragonato a una tratta di quasi 130 chilometri, qual è quella tra Torino e Milano. Di cosa sta parlando dunque Appendino con Sala? E ancora, chi finanzierebbe quest’opera mastodontica? Le casse di Palazzo Civico pare siano in una sofferenza ormai cronica e semmai dovesse avanzare qualche soldino sarebbe utile occuparsi della seconda linea della metropolitana, un progetto fermo (altro che alta velocità) da quando questa amministrazione si è insediata.

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