POLITICA & AFFARI

Le società della Regione a un ex manager Moody's

Zambon nominato al vertice di Finpiemonte Partecipazioni. È stato responsabile delle analisi finanziarie di enti pubblici in Italia e Svizzera per la società di rating americana. Pressing su Ravanelli per la guida della cassaforte regionale

È un Moody’s boy, con esperienze passate anche nel gruppo Iveco, il nuovo presidente di Finpiemonte Partecipazioni. A succedere a Luca Remmert al vertice della società che ha in pancia le partecipate regionali, la Giunta ha infatti deciso che sarà Francesco Zambon, manager per alcuni anni responsabile per Moody’s Investors Service Limited del portafogli crediti di finanza pubblica per l’Italia e la Svizzera. Un ruolo nel quale ha gestito il processo di rating per governi locali ed enti parastatali. Insomma, un manager sulla carta dal curriculum scintillante e una carriera che sembrava proiettarlo su palcoscenici internazionali a dispetto dei quali ha preferito una dimensione più locale, un incarico regionale ancorché di prestigio e visibilità. Annunciando la decisione e la contestuale indicazione per il cda di Fulvia Massimeli (laureata in economica e commercio, esperta di controllo di contabilità generale e redazioni di bilanci societari) e Veronica Comi (componente esterno del gruppo di lavoro per la riforma sanitaria della Regione Lombardia, ha ricoperto incarichi dirigenziali nel settore sanitario), il governatore Alberto Cirio ha osservato come “di fronte alla sua prima nomina importante la Giunta ha scelto con attenzione dei profili di valore”. Cirio con l’assessore alle Partecipate Fabrizio Ricca, principale sponsor della designazione di Zambon, ha aggiunto come sia “importante l’onestà, ma anche la competenza per chi è chiamato a guidare società pubbliche e per questo abbiamo voluto in questo ruolo persone di valore. Ringraziamo Luca Remmert e coloro che hanno collaborato al suo fianco in questi anni e buon lavoro, adesso, al nuovo presidente e a tutto il cda”.

In effetti quella del torinese Zambon, studi liceali al D’Azeglio, laurea in Giurisprudenza e poi una corvée spesso fuori dall’Italia ma anche in città dove è stato consigliere per la finanza straordinaria del Comune dal 2009 al 2014, è la prima nomina di peso della nuova amministrazione regionale.

A stretto giro toccherà alla travagliata Finpiemonte, per la quale pare si stia aspettando solo lo scioglimento della riserva da parte dell’attuale numero uno degli industriali piemontesi Fabio Ravanelli. Da tempo il suo nome circola come quello su cui tutta la maggioranza concorderebbe e vorrebbe puntare per lasciarsi alle spalle un periodo burrascoso. 

Colpita e attraversata da pesanti scandali e oggetto di inchieste non ancora approdate in giudizi definitivi per i presunti responsabili, Finpiemonte nelle intenzioni dovrà avere un ruolo più forte e più ampio rispetto al passato immaginando come attore e motore della competitività e dello sviluppo economico e come tale richiedere al suo vertice una figura che sappia interpretare questo compito. 

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