LA NUOVA REGIONE

Superdirezione per i fondi europei

Per iniziare a viaggiare a un'altra velocità Cirio pensa alla riorganizzazione della macchina e punta forte sui quattrini di Bruxelles. In pole per questa nuova struttura c'è Casagrande. Salta la figura del segretario generale

Una superdirezione che assuma su di sé la gestione di tutti i fondi europei. Parte da qui la riorganizzazione della burocrazia regionale che ha in mente Alberto Cirio. All’indomani della sua missione a Bruxelles il governatore ha deciso di accelerare su una partita che ritiene cruciale per poter consentire alla macchina amministrativa di iniziare a viaggiare davvero a un’altra velocità, come promesso in campagna elettorale.

Non è un caso che la delega ai fondi europei Cirio l’abbia tenuta per sé, cercando di mettere a frutto nei prossimi cinque anni rapporti e relazioni coltivati durante il suo mandato da europarlamentare per intercettare e spendere il più in fretta possibile quei quattrini che il tessuto produttivo piemontese reclama. L’obiettivo è creare uno choc positivo all’economia regionale che più di altre rischia di patire questa nuova fase di stagnazione cui va incontro il Paese. Si tratta di un pacchetto “strutturato di misure per le imprese che doteremo di risorse importanti” ha spiegato giorni fa il governatore anticipando la stesura del Piano della Competitività, quantificando in 200 milioni di euro il monte complessivo. “Abbiamo già ricavato circa 100 milioni attraverso la rimodulazione dei fondi europei che rischiavamo di dover restituire all’Europa, perché prossimi alla scadenza della programmazione senza essere stati utilizzati. Ma conto di riuscire a sbloccare altre risorse ferme a Roma da anni”.

A capo di questa struttura potrebbe finire il direttore di cui il presidente si fida di più: quella Paola Casagrande che già lo affiancò nei quattro anni in cui fu assessore a Sport e Turismo durante la legislatura di Roberto Cota. Tra i due il rapporto sarà diretto, senza l’intermediazione di nessun assessore. D’altronde Cirio si sta rendendo conto di quanto buona parte dei componenti della sua squadra stiano annaspando e almeno in questo momento non se la sente di affidare a loro questa complessa partita. A Casagrande spetta anche il ruolo di capo di gabinetto ombra, mentre secondo quanto riportato dall’assessore al Personale Marco Gabusi nella riunione di ieri con i sindacati verrà superata la figura del segretario generale, ricoperta negli anni di Sergio Chiamparino presidente dal “milanese” Michele Petrelli.

I direttori resteranno complessivamente dieci e la spesa per le figure apicali dell’ente resterà invariata. Tra le prime grane da affrontare c’è quella dei grand commis prossimi alla pensione: si tratta di Danilo Bono (Sanità) e Valter Galante (Agricoltura), mentre saranno sostituiti i direttori esterni Gianfranco Bordone (Coesione Sociale) e Roberto Ronco (Ambiente e Territorio), professionisti che ben conoscono il funzionamento della macchina amministrativa e che non sarà semplice sostituire. Tra coloro che spingono per una promozione circola con insistenza il nome di Stefania Crotta, attualmente vicedirettore del Patrimonio, un tecnico considerato vicino alla Lega, in particolare quella di sponda novarese. A questo proposito è utile ricordare che alla direzione generale del Comune di Novara guidato dal leghista Alessandro Canelli c’è quel Roberto Moriondo che negli anni di Cota in piazza Castello fu il più stretto collaboratore dell’allora assessore all’Innovazione Massimo Giordano il quale lo nominò pure al vertice del Csi. E sarebbe proprio Moriondo (su cui si accavallano ipotesi di un ritorno in grande stile in Regione, voci finora sempre smentite) il principale sponsor di Crotta. In odor di promozione, se non altro per la sua lealtà nei confronti della Lega, c’è anche Fabrizio Bruno, funzionario esperto di audit interno.

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