PALAZZO CIVICO

Multe ai monopattini, a pagare è il comandante Bezzon

Per salvare l'assessora Lapietra, Appendino chiede e ottiene dal numero uno della polizia municipale il passo indietro. Opposizioni all'attacco: "Colpevole di aver fatto rispettare le norme"

Si chiude con le dimissioni del comandante della Polizia Municipale Emiliano Bezzon la querelle del monopattino a Palazzo Civico. Così il numero uno dei civich torinesi “paga di tasca propria l’aver fatto rispettare il codice della strada, compito che fa parte del suo lavoro, e di non essersi piegato a una narrazione meramente politica che parlava di monopattini e mobilità alternativa senza essersi minimamente preoccupata di adeguare le norme a queste buone intenzioni” afferma il capogruppo della Lega in Sala Rossa, oltreché assessore regionale Fabrizio Ricca.

Bezzon era finito al centro delle critiche dopo aver multato un cittadino in monopattino, applicando le normative attuali, ma entrando in rotta di collisione non solo con l’assessore alla Viabilità Maria Lapietra, ma con la stessa sindaca Chiara Appendino, per aver sconfessato la delibera con la quale la giunta ha dato il via libera alla sperimentazione dei monopattini sul territorio cittadino. Per Bezzon, invece, “vanno equiparati ai motocicli” e per chiarire il concetto ha pure fatto multare un ragazzo pizzicato in corso Principe Oddone. Purtroppo per il giovane, infatti, dal 21 ottobre, la Polizia municipale, aveva emanato una circolare su cosa fare in caso di monopattini elettrici in giro per la città, chiarendo come essifossero paragonabili in tutto e per tutto ai ciclomotori non appena questi superano i 6 chilometri all’ora di velocità. Dunque devono possedere un certificato di circolazione, una targa e chiaramente anche un’assicurazione. Da qui la contravvenzione (pari a 154 euro per la mancanza del libretto, 76 euro per quella della targa e infine di 849 euro per l’assicurazione. Per un totale di oltre mille euro). Per tutta risposta Lapietra ha chiesto chiarimenti ai ministeri dei Trasporti e degli Interni.

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“Gentili colleghe, cari colleghi oggi sarò brevissimo – è il messaggio inviato dall’ormai ex comandante -. Voglio solo comunicarvi che ho appena protocollato la lettera con cui ho rimesso nelle mani della Sindaca il mio incarico. Un saluto cordiale a tutti”. Imponendo, nei fatti, un passo indietro a Bezzon, Appendino ha protetto, ancora una volta, l’assessora Lapietra, già nell’occhio del ciclone per la Ztl allargata e per i ritardi sulla progettazione della Metro 2 (è stato annunciato lo stanziamento di 800 milioni dal governo senza che vi sia ancora neanche un progetto preliminare). Sulla questione non è mai intervenuto pubblicamente l'assessore con la delega alla Polizia municipale, Roberto Finardi, il quale ha preferito affidare la sua opinione alla bocca di alcuni consiglieri a lui vicini: avrebbe tentato fino all'ultimo di salvare Bezzon, ma senza successo. Il Pd ha chiesto le comunicazioni in aula sul tema ed è probabile che nel pomeriggio, durante il Consiglio, la sindaca fornirà qualche dettaglio in più riguardo alla vicenda.