PALAZZO LASCARIS

Regione, "ciucche" le prime nomine

La maggioranza di centrodestra inciampa su due designazioni alle Atc. Secondo la norma per Marchioni e Canova si configurerebbe l'inconferibilità. Allo studio l'escamotage: "congelarli" per un anno senza deleghe. Ma scoppia il caso politico

Prime nomine e primi passi falsi per la maggioranza di centrodestra in Regione Piemonte. Ad appena una settimana dalla designazione dei vertici nelle Agenzie per la casa già scricchiola la poltrona sotto le terga del presidente dell’Atc Piemonte Nord Marco Marchioni e del consigliere dell’Atc del Piemonte Sud Mario Canova. Per entrambi si configurerebbe un caso di inconferibilità secondo quanto stabilito dall’articolo 7 della legge 38 del 2013. La norma prevede infatti che non possono essere affidati incarichi di amministratore in un “ente pubblico di livello regionale” (proprio quale è l’Atc) a coloro che “nell’anno precedente siano stati componenti della giunta o del Consiglio di una provincia o di un comune con  popolazione  superiore ai 15mila abitanti della medesima regione o di una forma  associativa tra comuni avente la medesima  popolazione  della  medesima  regione”.

Marco Marchioni, nominato da Palazzo Lascaris a capo dell’Atc Piemonte Nord, che raggruppa le province di Vco, Novara, Biella e Vercelli, oltre a essere il responsabile amministrativo della Lega verbanese è pure presidente del Consiglio dell’Unione montana Cusio e Mottarone, ente presieduto dal cugino Paolo Marchioni, sindaco di Omegna. Il suo nome è stato imposto, neanche a farlo apposta, dal capogruppo del Carroccio in via Alfieri Alberto Preioni, facendo scoppiare peraltro un caso politico nel partito, dove il candidato naturale era considerato l’ex sindaco di Grignasco (Novara) Roberto Beatrice, primo escluso della lista della Lega alle elezioni regionali, che ora chiede spiegazioni.

Caso per certi versi analogo è quello di Mario Canova, consigliere comunale di Alba (la stessa città del governatore Alberto Cirio, di cui risulta essere un fedelissimo) fino alle elezioni della scorsa primavera, geometra di Forza Italia che lo ha indicato nel cda dell’Atc di Cuneo, Asti e Alessandria. Pur non essendo più in carica, Canova non ha osservato l’anno sabbatico previsto dalla legge prima di poter assumere un incarico in una società pubblica.

Insomma, l’ennesimo pasticcio di una maggioranza che s’è già ingarbugliata tante volte e che ora sta cercando arditi escamotage per uscire dall’ennesimo vicolo cieco in cui si è cacciata. Gli uffici del Consiglio regionale spiegano che le delibere di nomina sono “condizionate” e che risulterebbero valide qualora i diretti interessati non assumessero “deleghe gestionali”. Ma se per Canova si potrebbe anche prospettare una presenza nel cda senza ruoli operativi, come potrebbe Marchioni, designato al vertice dell’Atc Piemonte Nord rinunciare alle deleghe gestionali? L’ultima opzione sussurrata alle orecchie del presidente di Palazzo Lascaris Stefano Allasia (che è anche presidente della Commisione Nomine) e allo stesso Preioni è quella di congelare il presidente nel suo incarico per un anno (intanto dovrebbe anche dimettersi dall’Unione montana), lasciando tutto nelle mani del suo vice e poi consentirgli di riprendere il timone dell’Agenzia passato il periodo previsto dalla legge.

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