OPERE & OMISSIONI

De Micheli come Toninelli, tutto fermo in Piemonte

Dell'Asti-Cuneo non si hanno più notizie, al Terzo Valico manca ancora il commissario, al palo la variante di Demonte e la Pedemontana. Molinari (Lega) affonda: "Il Pd ora al governo si distingue per immobilismo". Lunedì la ministra sarà a Torino

Al posto del grillino Danilo Toninelli, il 5 settembre, al ministero delle Infrastrutture è arrivata la piddina Paola De Micheli, ma se dipendesse dalle grandi opere che interessano il Piemonte e la Liguria, del cambio al vertice del Mit non si sarebbe accorto nessuno. L’Asti-Cuneo senza l’ombra di un cantiere all’orizzonte, il commissario del Terzo Valico annunciato ma non ancora nominato, ignoto l’inizio dei lavori per costruire la Gronda di Genova. E ancora nulla sulla variante di Demonte e per la Pedemontana.

L’autostrada che ormai s’è meritata il triste appellativo di grande incompiuta vede la ripresa dei lavori ancora appesa alla decisione del piano da applicare per il completamento da parte del Gruppo Gavio: quello predisposto dall’allora ministro Graziano Delrio o l’altro partorito da Toninelli. A Bruxelles per dare il via libera da parte dell’Unione Europea fugando i rischi di procedure di infrazione in tema di concorrenza, aspettano che De Micheli dica quale dei due ha deciso di applicare. Lei ad oggi non ha risposto. Non si sa neppure se abbia deciso.

Stando alle affermazioni della sua collega pentastellata alla Funzione Pubblica, la cuneese Fabiana Dadone, la ministra avrebbe intenzione di tenere buono lo schema Toninelli e cestinare, come aveva fatto già lui, quello del suo attuale capogruppo alla Camera. Vero o non vero, certo è che una decisione ancora non c’è. E l’ombra dell’imbarazzo o più ancora delle difficoltà di sconfessare l’ex ministro del partito oggi alleato di governo si profila dietro l’incomprensibile e ormai inaccettabile immobilismo.

Proprio il partito che si scagliò, a ragione, contro le decisioni di Toninelli e i suoi no, adesso ha un ministro che non solo non decide – con crescente nervosismo di parlamentari e amministratori del suo stesso partito da sempre impegnati per lo sblocco dell'opera – ma potrebbe decidere sull’Asti-Cuneo dando ragione a chi era indicato come la sciagura di piazza di Porta Pia. Un’occasione fin troppo ghiotta, servita sul piatto d’argento, per la Lega nella duplice veste di forza di opposizione al Governo giallorosso e primo azionista della coalizione alla guida del Piemonte.

“La soluzione Toninelli, diseconomica e con tempi assai più lunghi, voluta dai Cinquestelle per una questione ideologica, è sempre stata osteggiata dal Pd, giustamente a mio avviso. Non si comprende perché adesso che il ministro è di quel partito non porti avanti rapidamente il piano Delrio già avallato da Bruxelles”, osserva il segretario regionale della Lega e capogruppo a Montecitorio Riccardo Molinari. Lo stesso vale per l’altrettanto incomprensibile lentezza prima nell’individuazione e adesso nella nomina ufficiale del commissario per il Terzo Valico. “Si poteva capire quando c’era Toninelli, ma adesso che c’è chi lo criticava…”.

Dopo un anno esatto dalle dimissioni di Iolanda Romano e dopo la falsa partenza su Marco Rettighieri (per il quale c’era già stato il via libera delle Regioni), a metà novembre De Micheli indica Calogero Mauceri, alto dirigente della Presidenza del Consiglio. Lo indica, ma la nomina ancora non c’è. Ennesimo dossier in attesa di uscire da quel dicastero che l’ex viceministro della Lega Edoardo Rixi, dice ora è diventato “un porto delle nebbie”.

Molinari che ricorda come anche sulla Gronda di Genova “alle nostre iniziative parlamentari sono arrivate risposte evasive”, non fa sconti alla De Micheli, tantomeno al suo partito: “Mentre noi quando abbiamo governato, sulle infrastrutture abbiamo dato battaglia mettendo i Cinquestelle in minoranza sulla Tav, evitando che si bloccasse l’opera, al Pd manca il coraggio di tenere la posizione rispetto ai grillini con la conseguenza che tutto resta fermo”.

“Si parte?” È la domanda che tradisce il dubbio con cui, riferendosi alla Metro 2 e alle infrastrutture dell’area metropolitana, il Pd annuncia l’intervento della ministra che si terrà a Torino lunedì prossimo. Nello stesso giorno, accogliendo la richiesta del governatore, De Micheli incontrerà Alberto Cirio. Sarà l’occasione per avere finalmente una risposta certa sulla decisione in merito all’Asti-Cuneo e sulle altre opere, o continuerà a chiedersi se si parte?

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