LAW & ORDER

Modello Torino per la sicurezza

Viminale, Curia, Comune e Regione Piemonte firmano col Prefetto un protocollo d'intesa in 25 punti. Appendino: "Non solo repressione, ma anche prevenzione: un'intera comunità si mette in gioco". La giunta Cirio stanzia 1 milione

Un “Accordo per la sicurezza integrata e lo sviluppo della città di Torino” è stato firmato oggi, alla presenza del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dal prefetto Claudio Palomba, la sindaca Chiara Appendino, l’assessore regionale alla sicurezza Fabrizio Ricca, l’arcivescovo Cesare Nosiglia, i presidenti delle circoscrizioni e i rappresentanti degli Enti del territorio. Presente anche il capo della polizia Franco Gabrielli. Il protocollo, il primo in Italia, durerà due anni ed è composto da 25 punti. Centrale il potenziamento dell’illuminazione cittadina, il rafforzamento della prevenzione e del controllo del territorio con sistemi di video sorveglianza e detrazioni su Imu e Tasi, da parte del Comune, in favore di privati e associazioni che si doteranno di telecamere di sicurezza. Nelle circoscrizioni verranno istituiti tavoli di osservazione per individuare le aree più critiche. L’accordo prevede anche l’istituzione di tavoli anticrisi, misure per le anziani e di contrasto a violenza sulle donne e al disagio minorile, l'istituzione di un distretto turistico e di una zona a burocrazia zero e di accordi con le banche per progetti di microcredito per i giovani. La Regione stanzierà per il prossimo anno 1 milione di euro.

Nell’intesa appena sottoscritta sono previste anche attività pomeridiane nelle scuole per far sì che siano “comunità attive e integrate, motore di crescita del territorio”. “Questo accordo vuole ricostituire il tessuto sociale, ad iniziare dalle zone che vivono maggiori disagi e maggiori disuguaglianze - spiega il prefetto Palomba - Non solo sicurezza, ma anche tavoli di osservazione per rispondere alla crisi, alle difficoltà dei giovani. C’è un’attenzione particolare sul tema del lavoro e delle imprese”. “Per noi inizia una stagione nuova nell’approcciare il tema della sicurezza – commenta Appendino –. Non solo intervento repressivo, ma anche un lavoro di prevenzione. C’è tutta la comunità che si mette in gioco in un accordo che responsabilizza ciascuno di noi, che tiene insieme sicurezza e welfare”.

“Spero questo accordo possa essere un modello da portare sul resto del territorio perché le buone pratiche vanno sempre trasferite” dice il ministro Lamorgese che ha sottolineato il clima di “assoluta collaborazione” riscontrato tra i vari soggetti istituzionali che hanno sottoscritto l’intesa. “È un accordo importante che vede le firme di tante realtà che hanno la sicurezza e la vivibilità del territorio come obiettivo comune. A Torino come nella sua area metropolitana - ha aggiunto Lamorgese – la delittuosità è diminuita, ma ciò che conta è il senso di sicurezza percepita dai cittadini e su questo bisogna impegnarsi”. Infine, conclude la titolare del Viminale “a Torino gli sgomberi sono stati gestiti bene, senza scontri e con attenzione alle situazioni di fragilità. Mi riferisco, ad esempio, all’ex Moi e alla Cavallerizza Reale e ciò può avvenire solo se c’è piena assunzione di responsabilità da parte di tutti”.

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