VERSO IL 2021

Piatto forte del centrodestra: Fagioli candidata sindaco

A Cirio piacerebbe vederla correre per la successione alla Appendino. Primi approcci in una cena con governatore e i Lavazza. Oncologa di fama è tra le animatrici della protesta contro il trasferimento del Regina Margherita e siede nel consiglio della Compagnia di San Paolo

Il piatto più prelibato ha solo aleggiato – mai nominato, né sfiorato – sul tavolo del Condividere, ristorante d’alta cucina nella Nuvola Lavazza appena insignito della stella Michelin, al quale l’altra sera si sono attovagliati con i padroni casa Giuseppe Lavazza e la madre Maria Teresa Rey, il presidente della Regione Alberto Cirio, la deputata di Forza Italia Claudia Porchietto e la professoressa Franca Fagioli, primario di oncoematologia pediatrica al Regina Margherita e componente del consiglio generale della Compagnia di San Paolo.

Non è tra le ricette dello chef modenese Federico Zanasi, bensì – si sussurra – sarebbe quella che starebbe elaborando il governatore e che unirebbe comunque la via Emilia a Torino. L’oncologa di fama internazionale, ferrarese di nascita, tra i commensali, sarebbe l’astro nascente della politica – ma già brillante da tempo di luce propria e altrettanto visibile nella galassia dei nomi che contano in città – che Cirio vedrebbe bene per il dopo Cinquestelle al governo del capoluogo. Ovviamente è lecito supporre che a quel tavolo, dove c’era anche un’altra papabile alla successione della Appendino nei programmi del centrodestra come Porchietto, della cosa non se ne sia neppure accennato.Ma questo non vuol dire che l’arguzia barotta, astutamente celata, del governatore non si stagli dietro manovre delicate quanto cruciali in vista di un passaggio fondamentale come quello dell’individuazione del candidato sindaco per Torino. Va letta (anche) con questo risvolto la cena di giovedì? Semmai così non fosse, ciò non esclude quel che si va sussurrando negli ambienti vicini al presidente della Regione su una sua propensione ad attagliare una candidatura civica su una figura come quella della Fagioli.

Un’autorità nel suo settore scientifico, decine e decine di pubblicazioni, piglio deciso come ha dimostrato nella partita ancora aperta contro l’accorpamento del “suo” Regina Margherita al Parco della Salute, raccogliendo naturali apprezzamenti da quel centrodestra che sull’ipotesi ha preso una posizione netta in campagna elettorale e sta lavorando, oggi al governo della Regione, per mantenere la promessa fatta. Forse non è un caso che l’assessore alla Sanità Luigi Icardi abbia annunciato il mantenimento della sede attuale del Regina Margherita proprio inaugurando il nuovo reparto diretto dalla Fagioli e finanziato con un milione di euro dall’associazione Adisco e 500mila euro dalla Compagnia di San Paolo.

Professionista di grandi relazioni negli ambienti che, come si dice, contano, la professoressa del Regina Margherita agli occhi di Cirio e non solo ai suoi, potrebbe essere quella figura civica cui la coalizione che ha conquistato nel maggio scorso la Regione sembra guardare con crescente attenzione (e calcolo politico) in vista delle comunali torinesi del 2021. Il suo riposizionamento rispetto al centrosinistra che quando governava difficilmente non la annoverava tra i plaudenti rivolti a Sergio Chiamparino e allo stesso allora assessore Antonio Saitta, sarebbe incominciato non molti mesi prima delle elezioni regionali, quando comunque si era incominciato a percepire che l’aria tirava in verso contrario. In molti dietro le campagne politiche contro l’inserimento del Regina Margherita nel futuro grande polo sanitario hanno voluto intravvedere proprio lei, la donna su cui Cirio punterebbe anche per evitare non improbabili tensioni tra alleati che potrebbero riverberarsi su piazza Castello.

A lungo tra i commensali del Garamond con anfitrione Michele Vietti, Fagioli – entrata nel consiglio della Compagnia con il viatico ufficiale dell’allora segretario regionale del Pd Davide Gariglio – non ha cambiato solo ristorante, insomma. E che la ricetta di Cirio possa incontrare i favori di altri esponenti di rilievo del centrodestra lo attesterebbero recenti dichiarazioni in merito al profilo per la candidatura a sindaco.

Non bisogna andare indietro che di un paio di settimane, forse meno, per trovare sia nella storica coppia di Fratelli d’Italia, Maurizio Marrone e Augusta Montaruli, una sorta di disco verde a qualunque soluzione vincente, “anche civica”. Non solo il consigliere regionale e la deputata del partito di Giorgia Meloni si pronunciano in tal senso: anche dalla forza politica di maggior peso dell’alleanza, la Lega, da tempo ci sono pronunce aperturiste in senso civico sia di un potenzialmente direttamente interessato alla competizione come l’attuale capogruppo in Sala Rossa e assessore in Regione Fabrizio Ricca, ma dallo stesso segretario regionale Riccardo Molinari. Da qui a fare l’equivalenza: apertura a ipotesi civica uguale via libera a candidatura Fagioli, ce ne passa. E forse la strada potrebbe farsi angusta, anche in virtù si quei posizionamenti e quelle nomine pocanzi citate. Roba che potrebbe risultare indigesta a una parte dello stesso centrodestra dove gli appetiti sollecitati dalla meno difficile corsa per il Comune che si sia mai presentata per quel fronte politico. Ma tant’è, Cirio sembra provare a prepararla la sua ricetta. Nel frattempo al tavolo del ristorante della Nuvola Lavazza, arrivato il momento del caffè chissà se c’è stato chi mandandolo giù si è sentito tirato su? O viceversa.     

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