FIANCO DESTR

Con Toti Cambiamo Torino

Apre i battenti, nel capoluogo piemontese, il primo comitato del partito fondato dal governatore ligure. "Nel 2021 saremo presenti alle elezioni con il nostro simbolo". Prima però ci sono le regionali in Liguria

In attesa di scollarsi di dosso quello zero virgola di cui lo accreditano pressoché tutti i principali sondaggi, sbarca anche a Torino Cambiamo. Il partito nato da una costola di Forza Italia per iniziativa del governatore ligure Giovanni Toti e che può contare su un link privilegiato con la Lega di Matteo Salvini. Per qualcuno è il “partito dei contadini” di cui il Capitano vuole servirsi per dare un volto moderato a una destra sempre più sovranista, vista la più che probabile implosione di Forza Italia. Per altri il solito velleitario tentativo di parricidio di uno dei tanti figli politici del Cav. che ora ha l’ambizione di camminare con le proprie gambe.

Da Genova, i seguaci di Toti si sono insinuati nell’entroterra alessandrino, dove tra i primi ad aderire c’è stato il senatore mandrogno Massimo Berutti, e ora sono approdati nel capoluogo piemontese “e in tutte le altre province del Piemonte” dice Pino Iannò, già consigliere provinciale azzurro. È lui a tirare le fila a Torino e già annuncia: “Alle elezioni del prossimo anno ci saremo col nostro simbolo” in attesa che si componga una coalizione di centrodestra in grado di esprimere un candidato sindaco competitivo. Il primo comitato torinese ha appena aperto i battenti in via Vandalino, il segretario è Marco Bassani. “Presto ne avremo uno anche a Torino Centro e Torino Sud” spiega Iannò.

Un pugno di amministratori è già salito a bordo. Tra questi il presidente del Consiglio comunale di Ivrea Diego Borla, l’ex consigliere della Circoscrizione 9 di Torino (recentemente accorpata alla 8) Michele Tudisco, un gruppo abbastanza corposo a Orbassano, capitanato da Maurizio Zaffino e poi qualche storico militante e dirigente un tempo di Forza Italia come Ruggero Dal Zotto o sindacalisti come Rachele Tenace, esperta di marketing. Fuori dal capoluogo ci sono Ermanno Savoia, sindaco di Crodo, piccolo centro nell’Ossola, Fabio Basta, consigliere comunale di Domodossola, “focolai stanno prendendo anche a Novara e in tutte le altre province” assicura Berutti. Certo la strada è in salita, lo spazio politico è quello che è, “ma noi ci siamo e abbiamo già fatto partire la campagna tesseramento”. Insomma, per ora ci sono adesioni a macchia di leopardo.

Certo, c’è un’incognita non da poco: le elezioni regionali in Liguria di quest’anno in cui Toti, a capo di una coalizione di centrodestra, dovrà respingere l’assalto di Pd e alleati e conservare un avamposto fondamentale da cui far crescere la propria creatura politica. Conclude Berutti: “Vogliamo ridare voce e forza a quell’elettorato cattolico e liberale che si colloca tradizionalmente nel centrodestra”.

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