EMERGENZA SANITARIA

"Agire come un solo Paese", ora la Lega riscopre l'Europa

Alla faccia dei Borghi e dei Bagnai, il capo del Carroccio piemontese Molinari invoca un fronte comune europeo e fa la sua analisi sull'epidemia del Coronavirus: "Il mondo occidentale crolla mettendo in mostra le debolezze della globalizzazione"

“L’Unione Europea metta da parte interessi settoriali e ragioni come un unico Paese. Il momento è il più complesso dal dopoguerra ad oggi. Per l’Italia e per tutta l’Europa. Per una volta, Bruxelles ragioni in maniera unitaria senza distinzioni, senza guerre commerciali a questo o a quel Paese, senza favoritismi e agisca seguendo le linee guida dei suoi padri fondatori”.

Onorevole Riccardo Molinari, lei è capogruppo alla Camera e segretario regionale in Piemonte della Lega, un partito che ha esponenti che si sono spinti più volte a chiedere l’uscita dall’Ue. Cambia l’idea di sovranismo nell’emergenza del coronovirus?
“Intanto diciamo subito una cosa: da questa vicenda ne usciamo in due modi. O l’Italia finisce come la Grecia diventando terra di speculazione o diventiamo motore di una riforma vera in senso sociale dell’Europa”.

Quindi cosa bisogna fare a Bruxelles?
“Bisogna ripensare alle regole finanziarie, ai rapporti con Paesi come la Cina. Il mondo occidentale crolla mettendo in mostra le debolezze della globalizzazione. E poi in casa nostra ricordare che il sistema sanitario migliore al mondo, da Renato a Balduzzi e Mario Monti in avanti è stato tutto un tagliare. Adesso non abbiamo rianimazioni che servono, dobbiamo correre ad ordinare i materiali ovunque”.

La crisi economica era già pesante.
“Certo. Le delocalizzazioni stanno creando miseria e licenziamenti. Non si può continuare a commerciare alla pari con Paesi che non rispettano le condizioni che ci sono qui da noi. Poi mettere mano alle regole finanziarie”.

Serve uno sforamento ulteriore del patto di stabilità? Il premio Nobel Joseph Stiglitz diche che bisogna eliminarlo.
“Giustissimo. Ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha detto che non si può chiedere uno sforamento senza limite del deficit perché sennò spaventerebbe i mercati e l’Europa e non troveremmo più la liquidità per pagare i macchinari sanitari. Queste è una roba che non può esistere, non può funzionare in questa maniera qua. Bisogna tonare ad avere una sovranità monetaria di qualche tipo, della Bce o dei singoli Stati, ma così non si può andare avanti”.

Il sovranismo non mostra dei limiti in questa situazione?
“Io parlo per me, non ho mai pensato che sovranismo significhi tornare agli staterelli un contro l’altro. Sarebbe ridicolo. Noi abbiamo sempre detto che bisogna tornare ad avere la politica che serve, che fa le cose utili al popolo non dei mercati, dei capitali stranieri.L’Europa o cambia altrimenti continua a mostrare tutte le sue debolezze. Che non si possano comprare le macchine per salvare la gente perché se lo diciamo si spaventano i mercati, fa capire a chiunque che questa Europa non va bene”.

I primi cambiamenti necessari?
“Bce  prestatore di ultima istanza, uscire dalle regole del Patto di Stabilità, stoppare il dumping sociale e fiscale da i vari Paesi. Un mercato unico che si protegge con regole uniche. Ci sono Paesi che stanno sospendendo il trattato di Schengen senza nemmeno comunicarlo”

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