IDEE PER IL DOPO

Il Politecnico studia come ripartire

Cinque gruppi di lavoro elaboreranno proposte su strumenti e procedure per una ripresa in sicurezza delle attività lavorative. Ipotesi di a pertura scaglionate e per fasce d'età. Interessate grandi e piccole imprese. Il primo rapporto entro 10 giorni

Far ripartire il Paese in sicurezza. È il tema su cui lavorano il Politecnico di Torino e gli altri atenei del Piemonte, che coordinano cinque gruppi di lavoro i quali a loro volta elaboreranno proposte su strumenti e procedure per una ripresa in sicurezza delle attività lavorative. L’obiettivo è di fornire in tempi molto brevi, entro dieci giorni, un rapporto che possa supportare i decisori politici e l’Istituto Superiore di Sanità, insieme all’analisi del quadro epidemiologico aggiornato, nella definizione di strumenti tecnologici e scientifici per accelerare la ripartenza del sistema economico produttivo nel suo complesso.

Il Politecnico di Torino ha dato il via, insieme ad esperti tecnico-scientifici delle università piemontesi e di altre università e centri di ricerca, anche indicati dalle parti sociali e dal sistema delle imprese, ad un progetto che possa fornire un quadro di riferimento scientifico e tecnologico per minimizzare le probabilità di contagio tra persone che non presentano sintomi, così da consentire un rientro controllato ma pronto sui luoghi di lavoro e di aggregazione sociale, non appena i dati epidemiologici lo consentiranno. “Siamo convinti che la massima protezione delle persone nel loro luogo di lavoro sia tanto imprescindibile quanto una rapida riapertura delle attività economiche del Paese – spiega il rettore Guido Saracco –. La riapertura sarà un elemento chiave per la competitività delle aziende italiane, se non per la loro stessa sopravvivenza, specialmente nel caso delle piccole e medie imprese”.

Sono quindi al lavoro cinque gruppi operativi con il compito di predisporre analisi e proporre strumenti e procedure in altrettanti campi di interesse: valutazione e mitigazione del rischio di contagio nei mezzi di trasporto e nei luoghi lavorativi; definizione di politiche di welfare e di gestione della privacy dei lavoratori, che per le caratteristiche del virus Covid-19 dovranno con ogni probabilità essere trattati diversamente in base alla loro età e stato di salute; definizione di adeguati protocolli e strumenti di informazione e formazione dei lavoratori, ad ogni livello; definizione di adeguate misure di supporto economico e logistico alle imprese per il loro adeguamento alle prescrizioni per il contenimento del rischio di contagio; convalida della resilienza delle misure, prescrizioni e protocolli definiti dai tavoli di lavoro, nella loro applicazione rispetto ad alcune aziende esemplari di diversi settori produttivi, merceologici, commerciali selezionate anche in modo da coprire dimensioni di organico variabili da piccole a grandi imprese.

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