EMERGENZA SANITARIA

Aumentano i ricoveri in Piemonte  

Il bollettino odierno della Protezione Civile è foriero di brutte notizie. La nostra regione supera l'Emilia-Romagna per casi totali e, dopo una settimana, tornano a salire le ospedalizzazioni. Ma i dati serali dell'Unità di crisi indicano altri numeri

Nel giorno in cui il governatore Alberto Cirio annuncia i provvedimenti previsti per la Fase 2, il Piemonte si conferma la regione che più di tutte fatica a uscire dalla Fase 1, quella dell’emergenza sanitaria. Secondo i dati della Protezione Civile, i nuovi casi di positività al Covid sono 604, una performance grazie alla quale si completa il sorpasso, per casi totali, ai danni (si fa per dire) dell’Emilia-Romagna che oggi cresce di 239 casi. Sono 24.426 le persone che dall’inizio dell’epidemia si sono ammalate in Piemonte, tenendo conto anche di chi intanto è deceduto e di chi è guarito, mentre l’Emilia-Romagna sale a 24.209. Ma a far suonare un campanello d’allarme per il Piemonte c’è anche l’incremento dei ricoverati che passano da 2.918 a 2.937. Solo 19 unità, certo, ma che costituiscono una piccola inversione di tendenza rispetto a un trend di costante diminuzione che sembrava essersi consolidato nell’ultima settimana (domenica scorsa i ricoverati erano 3.271). Insomma, mentre in tutta Italia – l’altra eccezione di rilievo è la Campania dello sceriffo Vincenzo De Luca – si assiste a una lenta e progressiva riduzione dei contagi e soprattutto dei casi più gravi, quelli che finiscono in ospedale, in Piemonte la situazione è ancora complessa. La buona notizia è la continua riduzione dei posti in terapia intensiva dai 257 di ieri ai 238 di oggi (-19). “Il calo dei contagi è in corso” ha annunciato in modo perentorio questa mattina l’assessore alla Sanità del Piemonte Luigi Icardi. La smentita è arrivata a distanza di pochissime ore dai numeri della Protezione Civile.

I conti diffusi in serata, però, dalla Regione registrerebbero una riduzione delle ospedalizzazioni di 79 unità, con uno scostamento del delta di quasi 100 unità. Perché una differenza così marcata? “I dati presenti nella tabella della Protezione Civile sono quelli che comunichiamo in tarda mattinata – spiegano dalla Regione – evidentemente abbiamo avuto nell’arco della giornata delle dimissioni di pazienti”. Tante dimissioni. Essendoci qualche ora di differenza tra i dati raccolti per la Protezione Civile e quelli del bollettino ufficiale dell’Unità di crisi regionale potrebbe spiegare questo scostamento. Domani la prova del nove.

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