EMERGENZA ECONOMICA

Braccio di ferro sul Bonus Piemonte

Troppe le categorie escluse: dalle agenzie di viaggio alle librerie, passando per gli asili nido e il terzo settore. Insorgono le opposizioni: "Così si fanno figli e figliastri". Trattative serrate per approvare lo stralcio del provvedimento e renderlo subito operativo

Quanti sono gli esclusi del Bonus Piemonte? E perché ad alcuni sì e ad altri no? L’opposizione prepara il braccio di ferro nell’aula virtuale di Palazzo Lascaris e così anche lo stralcio del provvedimento richiesto dal governatore Alberto Cirio per renderlo immediatamente operativo è a rischio. “Se la maggioranza ha escluso alcune categorie non accetteremo toppe e mance. Vogliamo le stesse risorse e gli stessi criteri adottati per chi è già stato compreso nei bonus” dice il capogruppo di Luv Marco Grimaldi. Tra i beneficiari del bonus – che vale tra i 2.000 e i 2.500 euro di contributo a fondo perduto – ci sono bar e ristoranti, discoteche e sale da ballo; tra gli esclusi, invece, figurano agenzie di viaggio, hotel, bed and breakfast, librerie, cinema, benzinai, tatuatori. “Non si capisce con che criterio la Regione abbia individuato sommersi e salvati” afferma Daniele Valle del Pd.  

Che qualche categoria fosse rimasta esclusa se n’erano accorti anche alcuni assessori, i quali a loro volta hanno trattato un contributo per la propria consorteria senza affrontare il problema nel loro complesso. E così Fabrizio Ricca ha strappato 1.000 euro per ogni tassista, mentre Maurizio Marrone ha ottenuto 13 milioni per gli ambulanti. Gli altri? Senza santi in paradiso, attendono risposte da una regione che “continua a fare figli e figliastri”. C’è poi la questione nidi, ai quali l’assessore Elena Chiorino prima ha provato a imporre di non riscuotere la retta di marzo o di restituirla per chi l’avesse già incassata, poi ha vincolato il contributo regionale a chi aveva accettato quelle condizioni: “Il fatto è che una mensilità non basta per sostenere nidi e materne che hanno perso tre mesi di lavoro” spiega Valle. Tra i penalizzati anche tutte le associazioni che operano nel terzo settore.

La trattativa tra maggioranza e opposizioni, per sbloccare il provvedimento, è in corso. È alto il rischio che una misura, seppur lodevole, rischi di finire intrappolata nelle sabbie mobili dell’aula perché considerata “figlia di relazioni privilegiate” come di Grimaldi che rilancia anche su bonus affitti, salva mutui e “risorse straordinarie per i centri estivi e i bonus babysitter”.

print_icon