FASE 2

Riaprono negozi e parrucchieri, oggi si decide su bar e ristoranti

Il Piemonte non vuole essere fanalino di coda. I dati della curva epidemica sono confortanti e il governatore Cirio, pur predicando massima cautela, potrebbe dare il via libera a gran parte delle attività commerciali. Flash-mob dei negozianti in piazza Castello

Riaprire tutto da lunedì. Una decisione che il presidente della Regione Alberto Cirio potrebbe annunciare domani. La sta prendendo in seria considerazione in queste ore, dopo la lettura confortante dei dati relativi ai contagi e agli altri indicatori e, soprattutto dopo aver avuto valutazioni positive sulla regressione della diffusione del virus sul territorio regionale dall’epidemiologo Paolo Vineis.

L’andamento positivo ricavato dagli ultimi bollettini dei contagi e delle dimissioni dagli ospedali, insieme alle proiezioni del docente dell’Imperial College chiamato a sovrintendere l’area di pianificazione strategica dell’Unità di crisi, ha indotto Cirio a rimettere in discussione il piano che fino all’altro giorno prevedeva una riapertura graduale, soprattutto per quanto riguarda la ristorazione.

Nulla è deciso, sia chiaro, e la prudenza resta d’obbligo. Oggi verranno esaminati i dati relativi all’impatto che la parziale uscita dal lockdown ha avuto sulla diffusione del coronavirus nei confini piemontesi. Da questi il presidente spera di ricavare un’indicazione per sciogliere anche le ultime riserve. Venedì mattina è in agenda il confronto in videoconferenza con il Governo, collegati con i colleghi presidenti di Regione il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia.

I tempi per attrezzarsi e poter applicare le regole e dispositivi imposti a tutela della salute non sono certo larghi, un fine settimana a qualcuno potrebbe bastare ad altri no, ma se la Regione deciderà di non porre limiti di categorie o territoriali per la riapertura, ovviamente questo non equivarrà a un obbligo, ma appunto a una possibilità. Possibilità richieste da giorni a gran voce praticamente da tutti gli operatori, stremati dal lockdown e allarmati per un possibile prolungamento delle chiusure forzate. operatori che stamattina esprimeranno le loro preoccupazioni nel corso di un flash-mob in piazza Castello, proprio sotto le finestre del governatore

Sui due piatti della bilancia restano pur sempre i rischi di un possibile aumento della diffusione del virus e quelli di un eccessivo prolungamento della serrata obbligatoria per il tessuto economico. Se il primo si fa più leggero, come i numeri della curva epidemica starebbero a dimostrare, la ripresa di tutte le attività risulta meno complessa, pur con l’eventualità, si spera del tutto remota, di dover intervenire con nuove restrizioni pur territorialmente contenute in caso di focolai lavoratori e clienti sarebbero in taluni casi accettabili e non motivo di eccessive complicazioni, mentre per alcune tipologie di esercizi commerciali, in cima bar e ristoranti, non è affatto esclusa una presa di posizione da parte delle associazioni di categoria per una rapida revisione in sede governativa.

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