Coronavirus: Torino, in Rsa decessi passati dal 13% al 20%

 

“Le nostre Rsa hanno subito grosse perdite, i dati che abbiamo a disposizione, aggiornati al 12 giugno, mostrano un aumento di decessi nelle strutture, passati dal 13% al 20%. La nostra Asl ha cercato subito di verificare la possibilità di supportare le strutture dedicando del personale e da marzo sono stati fatti 14.800 tamponi tra ospiti e personale”. A illustrare i dati Giuseppina Dassio (Asl To1), nel Consiglio comunale aperto sul tema delle Rsa nell’emergenza Covid-19. Un momento di confronto dal quale è emersa da più parti, sia da sindacati sia da rappresentanti di operatori e associazioni, la necessità di “rivedere e potenziare la medicina territoriale, la rete dei servizi e la domiciliarità”. Aspetto rilevato anche dall’assessora al Welfare Sonia Schellino.

Fra gli interventi nel Consiglio comunale aperto sulle Rsa, quello di Michele Colaci, presidente Confapi Sanità. “In piena emergenza – ha osservato - ci siamo trovati a non avere il supporto della medicina di base. Sembrava che tutto il marcio fosse nelle Rsa, ma siamo andati avanti e cercato di gestire la situazione collaborando con tutte le istituzioni. Capisco si voglia trovare un capro espiatorio ma in questo momento credo si debba abbandonare la parte più ideologica e capire quali sono i problemi più urgenti e risolverli”. Colaci ha inoltre messo in evidenza la difficoltà economiche che stanno vivendo alcune Rsa con possibili ripercussioni anche sui livelli occupazionali. Un aspetto su cui si è soffermato anche Fabrizio Ghisio di Federsolidarietà che ha rilevato come le Rsa facciano fronte “a un aumento dei costi di almeno il 20%. Il rischio è che dopo che si sono ammalate le persone si ammalino anche le strutture”. A portare la voce degli assistenti sociali Daniela Simone che ha segnalato una “mancata interlocuzione con la Regione” sottolineando poi che “la cosa di cui hanno sofferto di più in molti è stato il taglio delle relazioni con i familiari, che continua ancora. Anziani che stanno oggi dimostrando gli effetti di questo tipo di isolamento”. Fra le questioni poste anche l’assenza, in molte Rsa, della figura del direttore sanitario e dell'assistente sociale, la difficoltà di effettuare i tamponi e la "mancanza di prevenzione”.

print_icon