LA SACRA RUOTA

Rimettere in moto l'auto, Forza Italia ci prova

Investimenti, incentivi per la rottamazione e misure fiscali per rilanciare una filiera produttiva che rappresenta il 10% del Pil. Il piano verrà presentato venerdì a Chivasso nell'area ex Lancia da Porchietto, Giacometto e Gelmini. Alla presenza del governatore Cirio

“In assenza di interventi mirati, vi è il serio rischio che il mercato auto 2020 si chiuda con 500mila o addirittura 600mila unità in meno rispetto all’anno precedente, lasciando sul campo quasi 1 punto percentuale di Pil, senza parlare del mancato rinnovo del parco circolante costituito per il 32,5% da auto ante-Euro 4 e per il 57% da vetture con oltre 10 anni di anzianità”.

Numeri pesanti, così come le nubi che si profilano all’orizzonte non lontano dell’economia, quelli che Forza Italia mette sul tavolo del Governo ponendo l’attenzione su di un settore strategico per il Paese e, ancor di più, per il Piemonte qual è l’automotive. Per il partito di Silvio Berlusconi accendere ulteriori fari sul settore dell’automobile non è solo un dovere della forza di opposizione meno conflittuale e più disposta al dialogo con l’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte, ma anche un modo per riaffermare, pur tra non poche difficoltà, la sua presenza nel panorama politico e cercare di contrastare un declino che altri numeri, quelli dei sondaggi, continuano ad attestare.

Gli azzurri sono convinti che “La vera partita per l’automotive italiano sarà giocata sulla velocità con cui saremo in grado di recuperare il terreno perso in questi ultimi anni. Una sfida resa ancora più difficile dall’accelerazione verso un automotive più sostenibile messa in campo da Francia e Germania e la forte volontà della Commissione Europea di puntare sul Green Deal”.

Lo scrivono gli azzurri nel piano “Proposte per una nuova politica industriale e fiscale dell’automotive”, pronto per essere indirizzato a Palazzo Chigi e che sarà anticipato venerdì proprio in Piemonte, a Chivasso a margine di un incontro presso un sito industriale nell’area ex Lancia, la multinazionale cinese Baomarc,uno dei gruppi principali della componentistica. A illustrare il documento la deputata Claudia Porchietto, responsabile del dipartimento Attività Produttive di Forza Italia e autrice del testo, insieme alla capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini e al parlamentare Carlo Giacometto, che ha studiato la materia fiscale. Sarà presente anche Alberto Cirio a cui il suo partito rivolge l’auspicio di vedere fatta propria dalla Regione quella road map, ritenuta indispensabile per fronteggiare una crisi che già mostrava gravi sintomi e alcuni effetti ancor prima della pandemia, visto che “il settore dell’automotive stava attraversando un periodo di profondo cambio di paradigma, legato all’evoluzione della domanda, alla rivoluzione tecnologica e alla pressione regolatoria verso la riduzione dell’impatto ambientale”. Tutto, naturalmente, è peggiorato in maniera rapidissima. Ed è l’Italia, come nota il documento di Forza Italia, sul fronte delle immatricolazioni “con un -97,6% a segnare la peggior performance tra i major market”.

Un ruolo di fanalino di coda che il Paese deve evitare di dover ricoprire anche nella difficile ripresa post-Covid: “Con la forte accelerazione che stanno dando i nostri partner e competitor europei sulle politiche di sviluppo e tutela del loro automotive nazionale, il posizionamento tecnologico della nostra filiera rischia di perdere di competitività”, avvertono gli azzurri che nel piano elencano una seri di proposte, sia per l’immediato e quindi per una fase ancora emergenziale, sia per il futuro indicando una seria di misure strutturali.

Imperativo “non perdere tempo e agire in maniera concreta e pesante”, come ribadisce Porchietto. E le ragioni sono chiare: “Francia e Germania stanno lavorando da tempo su un piano strategico delle mobilità e mettono miliardi e miliardi, l’Italia ad oggi ha messo 50 milioni sul bonus, ma ancora non si è sentito parlare di strategie. Invece, noi dobbiamo candidarci ad essere una piattaforma strategica, tanto più dopo la fusione di Psa e Fca dalla quale non otterremo nulla”.

Da qui l’esigenza di un’accelerata, ma anche di una generosa iniezione di carburante, smettendo di “stare alla finestra”. Tra le proposte che Forza Italia sta per inviare al Governo, confidando oltre che sull’appoggio della Regione anche sul sostegno del mondo dell’impresa, “un forte aumento dei fondi per la rottamazione dei veicoli, l’allineamento della fiscalità delle auto aziendali ai principali Paesi europei, misure per favorire un percorso di sostituzione, con appositi incentivi e strumenti di sostegno nei confronti dei soggetti economicamente più deboli, di tutto il parco automobilistico inquinante presente in Italia”. Imprese, ma anche famiglie e proprio “un’auto per la famiglia” è una delle proposte che si sostanzia nel concetto di “auto principale” da trattare fiscalmente come fosse una prima casa, prevedendo anche la detraibilità degli interessi in caso di acquisto con un finanziamento.

Con queste e altre proposte Forza Italia ingrana la marcia, sollecita il Governo a premere sull’acceleratore e confida in Cirio come convinto e attivo compagno di viaggio. Perchè “la vera partita per l’automotive italiano sarà giocata sulla velocità con cui saremo in grado di recuperare il terreno perso in questi ultimi anni”. Una sfida da niente.

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