POLITICA & GIUSTIZIA

Ream, "Appendino va condannata"

I pubblici ministeri spiegano in una memoria le motivazioni della loro richiesta. Prossima udienza lunedì. Oltre alla sindaca di Torino sono imputati anche l'assessore Rolando e l'ex capo di gabinetto Giordana. "Si sono inventati un nuovo e inesistente principio contabile"

La Procura di Torino ribadisce la richiesta di considerare responsabili la sindaca Chiara Appendino, l’assessore Sergio Rolando e l’ex capo di gabinetto Paolo Giordana per il reato di falso spiegando che “si sono inventati un nuovo ed inesistente principio contabile” sul caso Ream. È quanto emerge da una memoria che i pm Enrica Gabetta e Marco Gianoglio hanno presentato al gip Alessandra Pfiffner a pochi giorni dalla ripresa del processo. La prossima udienza è fissata per lunedì, quando i tre imputati dovranno difendersi dall’accusa di falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio (solo per Appendino e Rolando). Lo scorso 6 febbraio i pm hanno chiesto un anno e due mesi per sindaca e assessore, un anno per Giordana.

Il processo ruota sulla vicenda dell’area ex Westinghouse. Secondo la Procura il Comune avrebbe garantito l’equilibrio del bilancio del 2016 attraverso un falso, conteggiando un credito, ma non il debito di 5 milioni che la partecipata di Fondazione Crt aveva versato come caparra nel 2012 per l’acquisto dell’area per la realizzazione di un centro congressi, progetto mai andato in porto. Per Gabetta e Gianoglio “le procedure per il riconoscimento del debito fuori bilancio mai sono state avviate, né agli atti è presente un solo documento che manifesti che a quell’intenzione si intendesse dar corso”.

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