VERTENZA

Sanità privata, firmato il contratto
(con uno "zampino" piemontese)

Dopo 14 anni rinnovato l'accordo. Da Torino l'azione a tenaglia di Aiop e Regione ha contribuito a sbloccare la situazione. Dal mese prossimo stipendi aumentati e pagamento degli arretrati. Plaude il ministro Speranza: "Una buona notizia che rafforza tutto il sistema"

C’è un bel po’ di Piemonte dietro alla firma del nuovo contratto di lavoro della sanità privata, arrivata stamattina dopo ben 14 anni di attesa e un'impasse, nelle ultime settimane, che ha rischiato di prolungare ulteriormente i tempi. Da una parte la presidenza regionale di Aiop – una delle due sigle datoriali insieme all’Aris che rappresenta le strutture di carattere religioso – e dall’altra l’assessorato alla Sanità, insieme hanno prodotto un’azione di moral suasion, ma anche di pressione con una serie di iniziative, che ha portato anche la parte più riottosa delle associazioni a superare una serie di riserve e dar corso all’accordo.

“Nell’ultima assemblea nazionale dell’Aiop il Piemonte ha sostenuto la necessità di sottoscrivere il contratto, anche in virtù dell’impegno assunto dall’assessore Luigi Icardi ad avviare il processo di aggiornamento delle tariffe”, spiega il presidente regionale Giancarlo Perla. Era stato proprio Perla a chiedere e ottenere quell’impegno formale alla Regione che, anche in virtù del ruolo di coordinatore per la Sanità di Icardi nella conferenza delle Regioni, avrebbe assunto un peso anche la di fuori dei confini piemontesi. Ad un certo punto, tuttavia, sembrava che neppure questo bastasse a sbloccare la situazione che aveva portato a metà settembre allo sciopero dei lavoratori.

Proprio poche ore dopo la manifestazione sindacale dall’assessore era arrivato un ulteriore messaggio, piuttosto deciso: “Ogni aumento di budget e delle tariffe sarà riconosciuto solo alle strutture che abbiano applicato il nuovo contratto, come previsto dalla pre-intesa siglata lo scorso 10 giugno a Roma”. Sarebbe servita ancora qualche settimana per arrivare alla firma che, non foss’altro che per i quasi tre lustri passati dalla scadenza dell’ultimo contratto, i vertici nazionali dei sindacati definiscono come “storica”. Lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza ha salutato la fine della vertenza come un atto che “darà più garanzie e più diritti ai centomila lavoratori della sanità privata, rafforzando ulteriormente il servizio sanitario nazionale”.

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