TORINO 2021

Candidati all'esame di educazione civica

In attesa delle primarie del centrosinistra, le sigle della cosiddetta società civile avviano un programma di consultazioni con gli aspiranti sindaco. Il rettore Saracco assicura: "Non sono espressione dell'intesa Pd-M5s". Stasera tocca a Jahier

Mentre nel centrosinistra, Covid permettendo, s’affacciano le primarie, la componente civica inaugura la propria stagione di consultazioni con i papabili candidati a sindaco di Torino. Lo ha fatto qualche giorno fa con il rettore del Politecnico Guido Saracco mentre questa sera è la volta di Luca Jahier, altro aspirante inquilino di Palazzo civico, in programma poco prima di cena all’Nh Hotel di piazza Carlo Emanuele. 

Tra gli ambasciatori del composito rassemblement che fa capo alle associazioni Torino Capitale e Laboratorio civico spiccano l’ex presidente di Smat Alessandro Lorenzi, il consigliere comunale Francesco Tresso, l’imprenditore Federico De Giuli, l’architetto Giovanni Durbiano, il musicista Max Casacci. Di fronte a loro, il Magnifico di corso Duca degli Abruzzi ha confermato la disponibilità a correre, sottolineando nel contempo la sua caratterizzazione civica. Sornione e ammaliatore, ha blandito i suoi interlocutori volando alto e tranquillizzandoli sul suo rapporto con il Movimento 5 stelle: durante il colloquio, infatti, avrebbe smentito che la sua candidatura possa essere in qualche modo frutto di un’intesa giallorossa in salsa sabauda, anzi “vi dico di più”, “potrei correre solo alla testa  di un’alleanza di centrosinistra e con il via libera del Pd”. Queste più o meno le parole di Saracco che in quel gruppo di interlocutori può contare su alcuni supporter della prima ora come l’architetto e docente universitario Giovanni Durbiano.

Non è escluso che alle primarie il fronte civico si divida. Già oggi c’è chi ha detto chiaro e tondo di non avere alcuna intenzione di sostenere Saracco – in primis l’ex ct della Nazionale di volley Mauro Berruto – altri hanno raffreddato i propri spiriti, come Paolo Verri che intanto ha ottenuto un incarico a Genova e ora segue con certo distacco le vicende degli (ex?) compagni di viaggio. Rispetto al gruppo che si era riunito al Bunker, anche l’ex assessore Gianguido Passoni sembra procedere su una strada autonoma. L’unica certezza è rappresentata dal consigliere regionale Mario Giaccone, il quale è già al lavoro per costruire la lista civica del candidato sindaco: “Sono pronto a ospitare chi vorrà candidarsi” dice a chi lo interpella, lasciando intendere che il padrone di casa, da qualle parti, è ancora lui.

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