VIABILITA'

Toccato il fondo ora Torino scava

Mentre si conferma la città più indebitata d'Italia, il sindaco Fassino annuncia per settembre un piano di investimenti in infrastrutture. Si parte con (altri) 25 parcheggi sotterranei nei quartieri

A Torino resta il poco lusinghiero primato di città più indebitata d’Italia e il sindaco annuncia, a partire da settembre, assieme alla “fase due” della spending review comunale un piano di investimenti infrastrutturali e urbanistici che culminerà nella realizzazione di 25 parcheggi sotterranei. Insomma, dopo aver toccato il fondo ora Torino scava.

DEBITO RECORD - Nel generale incremento della situazione debitoria dei Comuni italiani – aumentata tra il 2008 e il 2010 del 1,5%, raggiungendo la cifra complessiva di 21,6 miliardi di euro – il capoluogo piemontese guida la graduatoria con un importo pro capite pari a 3.806 euro. Segue Milano, con un debito pro capite pari a 3.348 euro, mente sul terzo gradino del podio di questa classifica dei “cattivi” troviamo il Comune di Carrara, con 2.623 euro in capo a ciascun residente. I meno indebitati, invece, sono Enna, con un debito pro capite pari a 143 euro, Brescia, con 73 euro e Caltanissetta, con 37 euro pro capite. «Con questa analisi - spiega il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi che ha promosso la rilevazione - non vogliamo dare nessun giudizio di merito sull’operato dei sindaci. Nel caso di Torino, ad esempio, ricordiamo che buona parte del debito che grava sull’amministrazione comunale è riconducibile agli investimenti sostenuti dalla città per realizzare le Olimpiadi invernali del 2006. Lo stesso discorso vale per Milano che nel 2015 ospiterà l’Expo. Tuttavia, va sottolineato che non sempre i bilanci riescono a fotografare con precisione la situazione di indebitamento dei Comuni. Infatti, non sono poche le amministrazioni di tutte le appartenenze politiche che da tempo hanno deciso di trasferire fuori bilancio alcune società , scaricando su quest'ultime situazioni debitorie che altrimenti sarebbero computate sul bilancio comunale».

Dall'analisi di questi dati, sottolineano dalla Cgia, emerge però un dato politico molto chiaro: «Negli ultimi 15 anni ai Comuni sono stati progressivamente tagliati i trasferimenti dallo Stato centrale che, solo in parte, sono stati compensati dalle compartecipazioni ai tributi erariali. Nel frattempo, però, sono aumentate le funzioni e le competenze in capo ai Sindaci, con il risultato che questi ultimi hanno dovuto, per mantenere la qualità e la quantità di questi servizi offerti ai cittadini, od indebitarsi od aumentare le tasse e le tariffe locali».

FASE DUE - «Le scelte fatte nel primo anno di attività hanno consentito all’amministrazione comunale di mettere in moto una strategia di risanamento finanziario, di avviare la riorganizzazione della macchina e mantenere un livello elevato di servizi ai cittadini, ed ora siamo pronti, a partire da settembre, ad avviare la fase due della spending review». Lo ha sottolineato il sindaco di Torino, Piero Fassino, al termine della giunta comunale nel corso della quale è stato approvato il piano esecutivo di gestione rilevando che gli obiettivi sono stati raggiunti «nonostante la Città abbia ricevuto 170 milioni di euro in meno, frutto di 5 manovre e non mi sembra di vedere in giro in Italia altre città che siano facendo altrettanto».

Illustrando il piano Fassino ha quindi osservato che a settembre, alla ripresa dell’attività dopo la pausa estiva, verranno portate a compimento le scelte già adottate per il risanamento finanziario, e quindi la cessione delle partecipazioni e la valorizzazione del patrimonio immobiliare. Inoltre, ha aggiunto il primo cittadino, verrà accelerata la riorganizzazione della macchina comunale al fine di razionalizzare la spesa e riqualificare il personale. «Ora - ha spiegato Fassino - andremo a verificare centro di costo per centro di costo per verificare se ci saranno margini per ottimizzare e come». Palazzo Civico, poi, procederà al rilancio della politica di investimenti infrastrutturali e urbanistici che si concretizzerà in diverse iniziative nei diversi quartieri cittadini e l’avvio di un piano pluriennale di 25 parcheggi sotterranei. «Tutto questo - ha garantito Fassino - mantenendo alto il livello di welfare». Infine, il sindaco ha ricordato che con il provvedimento della spending review si va verso un riassetto istituzionale che prevede la realizzazione delle aree metropolitane. «In questo senso - ha concluso - noi intendiamo accompagnare la fase costituente della città metropolitana fin da subito con un’impostazione della policy che ci porti a condividere le politiche che facciamo con gli altri comuni».

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