OPERE & OMISSIONI

Asti-Cuneo, via ai lavori

Con i tempi (biblici) del Mit la grande incompiuta è finalmente sulla strada giusta. Oggi il decreto interministeriale. Tavolo in Prefettura per le opere di accompagnamento. Il punto in una call tra De Micheli e Cirio in cui si è affrontata anche la risistemazione del Tenda

Ancora una firma, l’ennesima, ancora un immancabile tavolo e un commissario che, ancora, dev’essere nominato. E poi, ti pareva, il saluto di “un giorno importante” che va ad aggiungersi agli altri “importanti” finiti nel calendario delle attese per il completamento dell’Asti-Cuneo, oggi in buona compagnia con il Colle di Tenda. È atteso per oggi il sigillo di Paola De Micheli sul decreto interministeriale, ultimo tassello di un mosaico che sembra finalmente prendere forma. “Quando un cantiere non riapre è una notizia nazionale, quando riapre è una buon notizia per i territori”, declama in videoconferenza dalla prefettura di Piacenza il ministro delle Infrastrutture. “Oggi è un giorno importante”, le fa eco il presidente della Regione Alberto Cirio che non avrà avuto difficoltà a ricordare e riproporre paro paro la frase pronunciata quando l’avvio del cantiere dell’autostrada eterna incompiuta era stato annunciato dall’allora ministro Danilo Toninelli e le ruspe, si diceva, sarebbero arrivate entro l’estate.

Questa sarà la volta buona? C’è da augurarselo, naturalmente. I precedenti, certo, non aiutano. “Ma questo Governo – spiega De Micheli – ha avuto l’intuizione di comprendere come superare i vincoli”. Chapeau. Intanto mancano ancora firme e carte. “Per completare l’iter autorizzativo questo pomeriggio firmerò il decreto interministeriale che poi passerà per la firma al Mef”, spiega ancora la titolare del Mit, al termine dell’incontro a distanza con il governatore, il suo assessore ai Trasporti Marco Gabusi, ai parlamentari e ai sindaci dei territori interessati alle opere. A loro De Micheli ha detto che ci si dovrà preparare a tre anni di disagi per i lavori, “Non ti preoccupare, ministro, li sopporteremo volentieri visto che sono trent’anni che sopportiamo il disagio di non avere quell’autostrada”, l’ha tranquillizzata Cirio. Intanto la road map del cantiere e di quelli delle opere connesse e realizzate sul territorio a compensazione, o per usare il termine esatto “di accompagnamento”, finirà su un tavolo, che in ministro ha indicato in quello del prefetto: enti locali, concessionario, Regione, tutti l’attorno “per decidere tempi e valutare impatti”. Si dovrà decidere, “ma non è adesso il momento, anche se lavoriamo per una soluzione positiva”, sulla richiesta della Regione di rendere gratuito il percorso da e verso l’ospedale di Verduno.

Satap, società concessionaria dell’autostrada A4 Torino-Milano controllata da Astm, e Asti-Cuneo, hanno sottoscritto col ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti due nuovi atti aggiuntivi alle rispettive Convenzioni per regolare l’operazione di finanziamento incrociato finalizzato al completamento della Asti-Cuneo. Sulla base di tali atti saranno realizzati da Satap investimenti per un valore totale di circa 740 milioni di euro, di cui circa 630 milioni relativi al riequilibrio e al completamento dell'autostrada. La firma degli Atti Aggiuntivi consente di avviare i lavori e i progetti sui due lotti, della lunghezza complessiva di circa 10 chilometri, necessari al completamento della Asti-Cuneo. Saranno quindi avviate le opere del primo lotto autostradale, della lunghezza di circa 5 chilometri, nei comuni di Roddi e di Alba, in quanto il tracciato ha già le autorizzazioni amministrative previste, mentre state completate le attività espropriative e sono in corso le attività di cantierizzazione propedeutiche e preliminari; contestualmente si procederà all’avvio del nuovo iter autorizzativo sotto il profilo ambientale (Via) e localizzativo per il nuovo tratto all’aperto, in variante rispetto al progetto originario in galleria.

Percorso tracciato e assicurato dal ministro verso la nomina di un commissario per l’altra opera di cui si è discusso questa mattina, la strada del Colle di Tenda, devastato dall'alluvione del 2 e 3 ottobre, sul quale è previsto un nuovo progetto finanziato con 100 milioni di euro e la nomina di un commissario straordinario. Sul primo punto De Micheli ha spiegato che Anas ha in corso un dialogo, indispensabile, con la Francia, mentre per quanto riguarda i treni, “oggi ce ne sono in servizio due per garantire il servizio minimo per i pendolari, ma bisogna lavorare al ripristino della linea con lavori che dovrebbero terminare entro febbraio anche se cercheremo di accelerare”. Non solo ripristinare, ma anche rafforzare la ferrovia e anche per fare questo “è necessaria un’intesa con i francesi”, con i quali è già fissato un incontro a fine mese e per quella data l’Italia dovrà presentarsi con idee e progetti chiari. 

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