PALAZZO CIVICO

Cavallerizza, "fuoco amico" su Appendino

Ostruzionismo degli ex Cinquestelle che stoppano in aula la delibera per la riqualificazione del complesso a colpi di emendamenti. Tuona la capogruppo grillina Sganga: "Vi prendete la responsabilità di bloccare i lavori in un momento come questo"

Chiara Appendino disarcionata in Sala Rossa sulla Cavallerizza. Nel giorno in cui l’aula avrebbe dovuto discutere (e approvare) il piano di riqualificazione dell’area, il fuoco un tempo amico si è abbattuto sulla maggioranza pentastellata, costringendola a un repentino dietrofront. Una pioggia di emendamenti depositati dall’ex grillino Damiano Carretto, non solo sulla delibera in questione, ma anche su una serie di altri provvedimenti, per certi versi propedeutici al bilancio, ha di fatto stravolto l’ordine del giorno dei lavori, mandando nel panico i colonnelli a cinque stelle.

L’offensiva è stata resa pubblica durante la riunione dei capigruppo che tradizionalmente precede la seduta: 21 emendamenti ostruzionistici sulla delibera che sospende l’imposta di soggiorno per i primi tre mesi del 2021, altri 20 su quella legata a Imu e Tari, 30 sulla razionalizzazione delle partecipate, 23 su quella che svincola i proventi da rinegoziazione dei mutui, 20 sul provvedimento a sostegno dell’aerospazio e infine ben 47 per stoppare il piano di riqualificazione della Cavallerizza Reale. La divisione grillina è a ranghi ridotti per via delle tante defezioni di questi quattro anni e mancano i numeri per approvare le relative mozioni di accorpamento che potrebbero sterilizzare il fuoco di fila di Carretto (orchestrato in alleanza con un’altra ex M5s, Marina Pollicino). Così la mossa dell’ex presidente della Commissione Urbanistica ha messo all’angolo i suoi ex compagni di partito.

Un tentativo di mediazione, portato avanti dai due dissidenti, prevedeva una tregua su tutte le delibere, attraverso il ritiro degli emendamenti ostruzionistici, in cambio del rinvio della discussione sulla Cavallerizza, ma la capogruppo M5s Valentina Sganga ha rifiutato, evocando il ricatto: “Vi prenderete la responsabilità di bloccare i lavori in un momento come questo”. La decisione assunta dalla maggioranza è di discutere in aula solo le delibere risparmiate in partenza da Carretto. Per evitare di rimanere impantanati troppo a lungo, poi, i Cinquestelle stanno valutando la convocazione di uno o più consigli straordinari tra Natale e Capodanno, ma senza un accordo politico con i loro ex compagni o con il resto dell’opposizione è difficile che trovino una via d’uscita.

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