Arte: addio allo storico Giovanni Romano

Lo storico dell'arte Giovanni Romano, autore di importanti studi sulla riscoperta dell'arte piemontese e fautore dal 1982 del riordino e della ristrutturazione della Galleria Sabauda di Torino, è morto a Torino alla vigilia di Natale all'età di 81 anni. Iniziò la sua carriera nel 1970 a Torino come dirigente presso la Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte. Era professore emerito della Facoltà di Lettere dell'Università di Torino: è stato dal 1987 professore ordinario di storia della critica d'arte; dal 1990 di storia dell'arte medioevale e dal 1997 di storia dell'arte moderna. Era socio della Deputazione subalpina di storia patria e dell'Accademia delle Scienze di Torino. Nato a Carmagnola (Torino) il 20 febbraio 1939, Giovanni Romano ha curato numerose mostre monografiche sulle collezioni museali piemontesi e nella sua veste di funzionario della Soprintendenza dai primi anni '80 curò il nuovo allestimento della Galleria Sabauda, un ampio progetto proseguito dai direttori che lo hanno sostituito. Oltre a numerosi saggi e articoli, Romano ha pubblicato: "Casalesi del Cinquecento. L'avvento del Manierismo in una città padana" (Einaudi, 1970), "Studi sul paesaggio" (Einaudi, 1991, 1998), "Storie dell'arte. Toesca, Longhi, Wittkower, Previtali" (Donzelli, 1998), "Rinascimento in Lombardia. Foppa, Zenale, Leonardo, Bramantino" (Feltrinelli, 2011). Alla fine degli anni '90 Romano con altri studiosi fu al centro delle polemiche per avere avallato il controverso acquisto (poi sfumato) di un Crocifisso in argento del Giambologna da parte del Comune di Torino, messo in vendita dall'antiquario Giancarlo Gallino.

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