LOTTA AL COVID

Vaccini, si arruolano i rinforzi

Il piano del commissario Arcuri presentato alle Regioni. In Piemonte assunzione di 5mila tra medici e infermieri. Per l'assessore Icardi "senza mutualisti e farmacisti in campo non se ne esce". Attese per oggi le 20mila dosi mancanti della seconda fornitura - DOCUMENTO

“Se non mobilitiamo nella campagna vaccinale anche i medici di medicina generale e i farmacisti non ne usciamo”. Le slide del piano del commissario Domenico Arcuri sul personale da assumere e destinare alle varie regioni sono comparse una dietro l’altra sugli schermi di governatori e assessori alla Sanità nella mattinata dell’Epifania, ma pur di fronte a quei numeri annunciati per quando si tratterà di passare a somministrare il vaccino alla popolazione, incominciando dai più anziani, il Piemonte resta fermo nell’intenzione di contare sulla rete delle farmacie e sui medici di famiglia. Lo dice chiaramente, paventando quel che potrebbe accadere in caso contrario, l’assessore Luigi Icardi, dopo averlo chiesto ad Arcuri insieme a molti altri suoi colleghi nell’incontro a distanza in cui non sono mancati pressanti interrogativi e neppur troppo velate polemiche. 

Intanto si vedrà oggi se la lettera “di fuoco” che il commissario nazionale ha detto di aver inviato alla Pfizer per reclamare l’invio regolari delle dosi assegnate all’Italia che, invece, già alla seconda spedizione sono stati ridotte rispetto al previsto. E questo dopo il ritardo precedente addebitato a un’improbabile problematicità dovuta al maltempo. Si vedrà se oggi in Piemonte arriveranno le 20mila dosi che mancano e che hanno costretto più di un ospedale farsi prestare le fiale da altri.

Le polemiche, quasi uno scontro, c’è stato quando il Veneto ha chiesto di modulare l’invio di vaccini basandolo non come avviene fino ad oggi sul numero di abitanti, ma mandandone di più a quelle Regioni che fanno più vaccini. Pur non essendo il Piemonte certo tra quelle che vanno più a rilento – a ieri ne sono stati somministrati 25.428 pari al 62,2% della prima fornitura – la richiesta di Luca Zaia, contro la quale si è scagliato il governatore campano Vincenzo De Luca, non piace neppure alla giunta di Alberto Cirio. “Un criterio inaccettabile che potrebbe mettere in difficoltà chi per qualsiasi ragione potrebbe avere qualche rallentamento anche temporaneo”, spiega Icardi che ieri, insieme al presidente, ha tenuto a battesimo il Vaccine day dedicato ai medici di famiglie e ai pediatri, “segno della nostra volontà di investire nelle medicina territoriale”, come sottolineato da Cirio a Verduno. 

I medici di famiglia fino ad ora vaccinati sono 1.40, di cui 435 soltanto ieri. “Se non vacciniamo loro e i farmacisti, come potremo chiedere che diano il loro indispensabile apporto in più presto possibile, quando il numero di persone sarà sempre più grande?” spiega Icardi con di fronte quel numero che spiega le preoccupazioni: in Piemonte gli ultrasessantenni, ovvero quella popolazione anziana che proprio in base all’età sarà la prima a dover ricevere l’immunità contro il Covid somma a più di 1 milione e 400mila persone.

Ed è a questa fase, che dovrebbe incominciare con gli ultraottantenni per poi scalare, che è dedicato un primo scampolo del piano Arcuri ancora atteso nella sua interezza. Le cifre ipotizzate dal commissario nazionale e illustrate alle Regioni sono differenti per il modello freeze, ovvero per il vaccino Pfizer e cold, per gli altri prodotti che non richiedono le basse temperature del vaccino ad oggi in uso. Per gli ultimi, in particolare per quello di Moderna appena approvato e l’AstraZeneca la cui autorizzazione è attesa entro la fine del mese in Piemonte sono previste, tra medici, specializzandi e infermieri, 9 unità per il mese in corso, 53 per febbraio, cifre che poi si moltiplicano per arrivare a 528 per aprile maggio e giugno e poi ancora di più, oltre mille a luglio agosto e settembre. Sono invece 109 per il modello freeze.

QUI IL PIANO ASSUNZIONI

Cifre stimate che potranno cambiare in base alle richieste delle Regioni e che comunque presentano ancora un’incognita di non poco rilievo: si tratta di professionisti da assumere. Ad oggi su 24.193 candidature ricevute ne sono state completate soltanto 4.997. Arcuri per le assunzioni ha incaricato delle agenzie per il lavoro che agiranno come soggetto per la somministrazione del personale. Del Piemonte si occuperà Randstad Italia che, come per le altre, il commissario stima potrà rendere disponibili i primi candidati a partire dal 20 gennaio. Per il Piemonte sono previste, tra marzo e ottobre, 5mila assunzioni, 1.100 per far fronte alla somministrazione del modello cold. I tempi per gli ulteriori passaggi di un sistema che tanto semplice non appare – dall’assunzione vera e propria all’assegnazione delle sedi di servizio – restano un’incognita. Così come l’individuazione dei posti dove si faranno le vaccinazioni di massa, dalle grandi città ai piccoli comuni che poi sono la gran parte di quelli piemontesi. Almeno a una domanda entro questa sera si darà risposta: arriveranno oggi i vaccini?

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