VERSO IL VOTO

Torino non è merce di scambio sull'altare del governo M5s-Pd

Il monito di Versaci, consigliere comunale e grillino della prima ora: i due partiti, alleati a Roma, non provino a fare "manovre di palazzo sulla nostra città". Neppure agitando lo spauracchio delle destre: "Le basi di entrambi e i cittadini non capirebbero". Strigliata a Salizzoni

Tenere fuori le questioni di governo nazionale dalle vicende amministrative e, soprattutto, scacciare la tentazione che l’accordo romano tra Pd e M5s, che la crisi sembra aver ulteriormente cementata, venga replicata in sede locale. “Mi auguro che il governo Conte vada avanti ma allo stesso tempo spero che il Pd e il M5s nazionali non provino a fare manovre di palazzo sulla nostra città, anche perché verrebbe percepito male sia dalla base dei rispettivi partiti politici sia dai cittadini. Torino non è una merce di scambio sull’altare del Governo”. Chiude nettamente la porta a ogni intesa Fabio Versaci, consigliere comunale e uno dei grillini della prima ora, un tempo (ora chissà) molto vicino alla sindaca Chiara Appendino. E rivolgendosi a quanti si stanno adoperando in queste ore per lanciare la candidatura a sindaco di Mauro Salizzoni proprio in chiave di convergenza giallorossa (se non al primo turno, di certo nell’eventualità del ballottaggio) dice: “Le alleanze politiche si costruiscono sui temi e sui territori, non con i faccioni piazzati nella speranza di battere le destre”. Insomma, non bastano (presunti) acchiappavoti o moine a stringere accordi. Intanto, a ulteriore conferma del clima non propriamente sereno tra i vari livelli pentastellati, l’assemblea di domani che avrebbe dovuto avviare il percorso per la scelta del candidato sindaco è stata rinviata, su decisione delle alte sfere romane, in attesa dell’evolversi della situazione nazionale.

A ribadire il concetto ci pensa una nota ufficiale dei grillini torinesi: “Tra il M5s e il Pd a Torino non vi sono contatti in vista delle elezioni, né tantomeno compravendite di poltrone. Pertanto, sia chiaro: la notizia di un assessorato offerto da Mauro Salizzoni al nostro assessore Alberto Unia è completamente priva di fondamento. Entrambi hanno già avuto modo di smentirla a mezzo stampa”. Poi nella nota arriva un attacco a Salizzoni, reo di aver dichiarato, parlando di Unia “non so neanche che faccia abbia”. “Ora, con il massimo rispetto per la professionalità nel campo medico mostrata negli anni dal professor Salizzoni, questa sciatteria istituzionale non è accettabile – si legge nella nota –. Candidarsi a sindaco e non conoscere neanche gli attuali assessori in carica della Città di Torino non è un vanto”. Soprattutto se lo stesso assessore ha confermato di aver incontrato il chirurgo in passato. Un passato molto recente, giacché come ribadiscono fonti più che attendibili è data piuttosto vicina.

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