VERSO IL VOTO

Urne di primavera in bilico

L'epidemia non arretra e nelle prossime settimane entrerà nel vivo la campagna vaccinale. Nei partiti e al governo si fa sempre più concreta l'idea di spostare le elezioni amministrative tra settembre e ottobre

Tra la pandemia che ancora morde e una campagna vaccinale dagli esiti tutt’altro che scontati l’ipotesi di un rinvio delle elezioni amministrative diventa di giorno in giorno più concreta. Troppo difficile garantire l’apertura dei seggi in sicurezza, proprio mentre s’allunga l’ombra della terza ondata. Del resto, l’emergenza sanitaria è un potente alleato delle attuali forze di governo per scongiurare il voto anticipato figurarci se non è un buon motivo da addurre per spostare le urne nei comuni. E poi i timori di contagio potrebbero tenere a casa una parte considerevole dell’elettorato, soprattutto quello più anziano. Meglio posticipare? Sembrerebbe proprio di sì.

D’altronde l’anno scorso si è fatto lo stesso, procrastinando regionali e comunali a settembre quando il lockdown e i mesi estivi avevano ridotto sensibilmente la circolazione del virus. Questa volta in più ci sono anche i vaccini che entro l’autunno dovrebbero arrivare a coprire almeno tutte le persone a rischio: dagli operatori sanitari ai soggetti più anziani.

Fonti interne alla maggioranza (uscente) del Governo sembrano ormai dare lo slittamento per scontato. “A fine settembre, forse inizio ottobre” si è lasciato sfuggire un alto dirigente del Pd. Così si spiegherebbe anche l’apparente flemma con cui i vertici di centrodestra e centrosinistra stanno affrontando la questione candidature: il tavolo composto da Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia procede a rilento, per non parlare del Partito democratico con Nicola Zingaretti in tutt’altre faccende affaccendato. Nel Movimento 5 stelle di Torino, dove non si è ancora trovato neanche un metodo per pescare dal cilindro un candidato sindaco, ha rimandato l’assemblea in programma ieri. Tutti indizi di un rinvio che diventa ogni giorno più probabile. “Mi auguro che le elezioni si possano svolgere regolarmente in primavera, se non altro perché vorrebbe dire che l’epidemia è sotto controllo” aveva detto nei giorni scorsi Chiara Appendino. Ma l’epidemia è tutt’altro che sotto controllo e anche intorno alla campagna vaccinale non mancano le incognite, sia  sull’approvvigionamento sia sulla somministrazione.

Oltre a Torino sono previste le elezioni in gran parte delle principali città italiane: Roma, Milano, Bologna, Napoli, solo per citare le più popolose. Dunque elezioni in autunno? Un paio di big del Pd ne sono certi e scommettono sul rinvio. “Vista la situazione Covid mi sembrerebbe la scelta più saggia” conferma allo Spiffero Federico Fornaro, parlamentare molto vicino al ministro della Salute Roberto Speranza. La decisione ufficiale non è ancora stata presa ma in questo momento pare una delle poche cose su cui a Roma sono tutti d’accordo.

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