CORSO REGINA

Direzione sanità, spariglio di Cirio

Per la successione del dimissionario Aimar spunta Frascisco, attuale super dirigente regionale e braccio destro del governatore. Sul suo nome sarebbe arrivato il via libera del segretario della Lega Molinari. La volontà è di procedere rapidamente alla nomina

Potrebbe essere Paolo Frascisco, attuale direttore della Giunta Regionale e dirigente di lungo corso dell’ente, il successore di Fabio Aimar alla guida della Sanità piemontese. Secondo rumord delle ultime ore, il presidente della Regione Alberto Cirio avrebbe ottenuto il via libera dal segretario leghista Riccardo Molinari, azionista di maggioranza della coalizione di centrodestra, nonché forza che esprime l’assessore Luigi Icardi: placet che salvo sorprese, potrebbe spianare la strada per un rapido cambio al vertice operativo di corso Regina Margherita.

La volontà di non tirare per le lunghe la sostituzione di Aimar, il quale ha comunque assicurato la sua permanenza fino al passaggio di testimone ipotizzando forse tempi più lunghi rispetto a quelli che si annunciano, è stata manifestata con una certa decisione da parte di Cirio subito dopo l’annuncio delle dimissioni del dirigente amministrativo dell’Asl cuneese chiamato da Icardi nel dicembre del 2019. Proprio per accelerare i tempi, il governatore l’altro giorno aveva chiesto lumi agli uffici della Regione circa la possibilità di poter evitare un nuovo bando, utilizzando i nomi degli idonei che avevano risposto a quello di due anni fa per scegliere il nuovo direttore.

Ottenuta risposta positiva, Cirio nelle ultime ore avrebbe sondato alcune disponibilità, tra cui quella di Silvio Falco, ex direttore generale della Città della Salute oggi in Liguria con analogo ruolo nell’Asl di Imperia. Il manager che aveva lasciato le Molinette nel febbraio dello scorso anno non senza strascichi legati al non facile rapporto con l’assessore (non certo migliorati dopo la decisione di affidare ad Aimar la direzione regionale) avrebbe manifestato la sua intenzione di rimanere nella sanità ligure dove peraltro è approdato solo da pochissimi mesi. Oltre a Falco nell’elenco c’è anche l’attuale commissario dell’Asl Città di TorinoCarlo Picco. Alte le sue quotazioni, oltre che per il curriculum, anche per l’ovvio gradimento della Lega, partito che lo ha voluto nel board della Compagnia di San Paolo. Chi gli ha parlato, in questi giorni, avrebbe raccolto la sua intenzione di rimanere al timone dell’azienda della quale è pressoché scontato diventerà direttore generale a maggio quando si tratterà di rinnovare i vertici di Asl e Aso.

Ma tra i venti nomi dai quali era stato scelto Aimar, c’era anche proprio quello di Frascisco. Classe 1958, laurea in Economia e Commercio, iscritto all’Ordine dei Commercialisti, dirigente del Comune, dopo un periodo in Arthur Andersen, Frascisco approda in sanità nel 2001 andando a dirigere l’Asl di Biella, per poi passare alla Torino1 nel 2006 come direttore amministrativo. Dal 2012 è in Regione dove ha ricoperto diverse direzioni, ultima delle quali l’attuale che è quella più a stretto contatto con la presidenza. Nessuna appartenenza politica apertamente dichiarata, ma come il fratello Mauro (per lungo tempo primario al San Luigi di Orbassano) è di estrazione laico-socialista, il manager è dato molto affine a quel milieu di relazioni da sempre molto presente con notevole influenza nell’ambito sanitario. La scelta di Cirio sarebbe maturata dopo aver verificato che non vi fossero aspirazioni più forti e potenzialmente in grado di creare problemi all’interno della maggioranza, e in particolare della Lega.

Il profilo di Frascisco potrebbe garantire una forte quanto necessaria intesa e collaborazione con l’assessore, aspetto tanto più indispensabile vista la complessità della situazione data dall’emergenza Covid e non di meno dai problemi di carenza di personale all’interno dello stesso assessorato. Problemi che ancora nei giorni scorsi, prima delle dimissioni di Aimar, Icardi era tornato a rappresentare in piazza Castello, alla presenza dello stesso Frascisco. Una nomina, quella del nuovo direttore, su cui si misurerà la temperatura dei rapporti tra governatore e assessore.

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