SANITA' & POLITICA

Medicina territoriale, pediatri dimenticati

Nella riforma approvata da Palazzo Lascaris bonus e agevolazioni solo per i medici di famiglia. Respinte le richieste delle minoranze di allargare la platea. Icardi: "Faremo un altro provvedimento". Decisione rinviata anche sulle borse di studio

Pediatri figli di un dio minore? La legge appena varata dal Consiglio regionale sulla riforma della medicina territoriale, con la quale si mettono sulle scrivanie dei medici di famiglia 10 milioni per l’anno in corso e una serie di agevolazioni per favorire l’attività di gruppo, non farà miracoli per un settore la cui intrinseca debolezza è emersa con drammatica prepotenza con la pandemia, ma di certo lascia fuori i medici che si occupano dell’infanzia e che da sempre in qualche modo viaggiano di pari passo con quelli che un tempo si chiamavano mutualisti. Stavolta, invece, no.

“Lo faremo con un altro provvedimento legislativo” risponde l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, respingendo al mittente le richieste delle opposizioni che si vedranno bocciare dalla maggioranza di centrodestra l’emendamento presentato dal consigliere del Pd Domenico Rossi, così come altri sul testo che per le minoranze non è certo da bocciare, semmai da implementare. Un vulnus, quello che esclude i pediatri di libera scelta dalla riforma che intende proiettare la medicina territoriale verso una maggiore cooperazione dei sanitari, la cui ragione non appare così lampante come ha inteso spiegare la maggioranza. 

“State banalizzando questa legge, trasformandola in una erogazione di bonus”, l’attacco del dem Domenico Ravetti che oltre a stigmatizzare l’esclusione dei pediatri dalle misure introdotte dal provvedimento, attacca l’assessore “con le mani sul timone di una nave in tempesta” per non aver contemplato lo stesso impiego dei medici di base nelle case della salute.

“Per non accettare neppure uno dei suggerimenti delle minoranze su un tema di estrema importanza come questo, tanto valeva non fare neppure una legge, ma emendare un altro testo”, l’amara conclusione del capogruppo di Luv Marco Grimaldi. Percentuali ancora troppo basse quelle dei medici che lavorano in gruppo, circa il 70% , che la Regione intende portare al cento per cento. Per questa ragione e per rafforzare la medicina territoriale ancora troppo debole e non omogenea sul territorio dopo lo studio effettuato lo scorso anno dal gruppo di lavoro coordinato dall’ex ministro della Salute Ferruccio Fazio arriva, dunque, la legge. Che per le opposizioni contiene un’esclusione, quella dei pediatri, “assurda e sbagliata” come ribadisce il gruppo del Pd. 

“L'assessore ha dichiarato che ci sarà un provvedimento ad hoc senza specificare tempi e risorse”, rimarca Rossi. Dai banchi dem si mette anche un cuneo nella maggioranza, facendo notare come, “dopo una breve sospensione, Forza Italia, a differenza degli altri alleati si è astenuta, con il presidente Alberto Cirio che, invece, ha votato in maniera contraria come Lega e Fratelli d’Italia”.

Duramente criticata anche la decisione della maggioranza di non inserire nel testo, ma rinviando ad altri provvedimenti il finanziamento di borse di studio per la specializzazione di medici di medicina generale il cui numero è destinato a calare per molti professionisti che andranno presto in pensione, creando notevoli problemi sul territorio. “Purtroppo, invece di provare a riformare la sanità territoriale con un provvedimento di ampio respiro e la scrittura di un nuovo piano socio-sanitario – osservano i dem con il capogruppo Raffaele Gallo - continua lo spezzatino legislativo, che è il contrario della semplificazione sempre annunciata, ma mai praticata da questa maggioranza”.

La necessità di una valutazione “sull’impatto delle misure previste dalla legge” oltre che da Rossi è stata sottolineata anche dall’ex M5s Giorgio Bertola. Insomma, verificare se i soldi spesi (tra l’altro 8 dei 10 milioni arrivano dal capitolo del Trasporto Pubblico Locale, scelta aspramente criticata da tutti i gruppi di minoranza) danno la risposta attesa e il miglioramento della medicina territoriale su questo punto sarà concreto, appare una richiesta legittima. “Sono d’accordo a inserire una clausola valutativa”, la risposta di Icardi. Alla fine su questo punto si trova l’accordo, con l'astensione delle minoranze la legge passa. Restano, per ora, al palo i pediatri. 

print_icon