EMERGENZA ECONOMICA

Sostegni al Sistema Neve, "non penalizzate il Piemonte"

I criteri del decreto Draghi vanno rivisti. I gestori degli impianti sul piede di guerra: "Ristori in base al fatturato e non alle presenze in albergo". Cirio spedisce l'assessore Ricca in missione dal ministro. Laus (Pd): "Intervenga il Senato"

“Il Piemonte non può essere penalizzato”. La politica si mobilita per modificare i parametri del Decreto Sostegni, nel capitolo sulla montagna, dove così com’è scritto sarebbe il Trentino Alto Adige a godere della stragrande maggioranza dei fondi stanziati: complessivamente 700 milioni di euro. Secondo il provvedimento del Governo Draghi, infatti, i ristori vengono assegnati sulla base delle presenze turistiche del 2019, cioè sul numero delle persone che nell’ultima stagione piena prima dell’emergenza Covid sono state ospitate negli alberghi dei vari comprensori sciistici.

“Stiamo approfondendo con gli uffici gli aspetti tecnici del provvedimento, certo è che se il parametro fosse solo quello dei posti letto la situazione sarebbe davvero penalizzante per il Piemonte. Si tratterebbe, infatti, di una vera ingiustizia a vantaggio soprattutto di quelle Regioni e Provincie autonome che godono già di benefici enormi rispetto a noi” dice Alberto Cirio che della questione ha già discusso con il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. Mercoledì l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca incontrerà a Roma il ministro del Turismo Massimo Garavaglia a cui consegnerà un dossier con tutte le istanze di modifica necessarie. In un colloquio con Cirio anche il capogruppo leghista Riccardo Molinari si è impegnato a modificare i meccanismi dei ristori. L’obiettivo, come spiega Giampiero Orleoni di Arpiet – l’associazione piemontese dei gestori degli impianti di risalita – è di “modificare i criteri per l’assegnazione dei contributi tarandoli sui fatturati e non sulle presenze negli alberghi”. Altrimenti, conclude Orleoni “il Piemonte sarà penalizzato a vantaggio del Trentino Alto Adige”. Il consigliere regionale Daniele Valle, il primo a lanciare l’allarme questa mattina sullo Spiffero, annuncia la presentazione di un ordine del giorno collegato al Bilancio

Anche a livello parlamentare, deputati e senatori piemontesi si stanno muovendo: “I parametri del decreto penalizzano le stazioni di piccola e media dimensione, non solo delle Alpi ma anche degli Appennini, e quelle realtà in cui ci sono molte seconde case, come in Piemonte” affermano in una nota i deputati dem Enrico Borghi e Francesca Bonomo. Insomma, servono delle modifiche per evitare che regioni a forte vocazione turistica come il Piemonte si vedano assegnare una quantità del tutto insufficiente di risorse. “Tocca al lavoro di noi senatori intervenire per individuare e condividere criteri equi di ripartizione di queste risorse tra tutte le regioni – afferma Mauro Laus – superando il criterio presente nella versione attuale del decreto, che considera le sole presenze turistiche”, cioè quelle negli alberghi. “Della questione – chiosa Laus – ho già interessato il gruppo Pd in Senato e il sottosegretario per i Rapporti con il parlamento Simona Malpezzi”.