SACRO & PROFANO

L'ultima Pasqua di Nosiglia, entro l'estate il successore

Potrebbe essere la festa patronale di San Giovanni l'occasione per annunciare il nome di chi guiderà la diocesi di Torino. Ai due favoriti (Viola di Tortona e Olivero di Pinerolo) si sono aggiunti il vescovo di Aosta e un paio di outsider. L'ultima parola a Papa Francesco

L’unica notizia certa è che questa sarà l’ultima Pasqua che monsignor Cesare Nosiglia celebrerà come arcivescovo di Torino, anche se non va sottaciuto che egli stia già programmando per il mese di luglio la visita pastorale nella diocesi di Susa che governa come amministratore apostolico. In ogni caso, ad ottobre verranno a scadere i due anni di proroga concessigli da Papa Francesco e quindi la nomina del successore si fa sempre più vicina.

Negli ultimi tempi sono circolati vari nomi fra cui quello del vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana, gradito ad alcuni vescovi piemontesi fra cui  monsignor Franco Brambilla di Novara e vicepresidente della Cei. Pare sia in corso la procedura informativa sul nome di Alessandro Giraudo, stimato cancelliere  arcivescovile di Torino e apprezzato docente di diritto canonico, oltre che facente parte del gruppo dei canonici di San Lorenzo, tutti figli dell’indimenticato e carismatico ex rettore del seminario don Sergio Boarino e oggi sotto l’ala protettrice del prete filosofo don Giovanni Ferretti. Non è mancato di circolare, pare con un certo fondamento, il nominativo di un “prete di strada” – la categoria sacerdotale tra le più gradite al Santo Padre. La particolarità è che arriverebbe da una diocesi del Sud e questa sì sarebbe una vera novità per Torino.

In realtà, voci curiali romane affermano che la partita vera si giochi sempre di più fra monsignor Francesco Viola vescovo di Tortona e quello che l’esausto cattolicesimo progressista torinese invoca e aspetta, l’intramontabile Derio Olivero, titolare della diocesi di Pinerolo. Si dice che Olivero godrebbe del sostegno di don Luigi Ciotti, il fondatore del Gruppo Abele e di Libera, la cui opinione pare venga tenuta in debita considerazione a Santa Marta, residenza del pontefice.

Da oggi alla festa del patrono San Giovanni, ogni sabato, giorno in cui tradizionalmente si annunciano le nomine episcopali italiane, è buono.

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