Il gioco del padrone

Carlos Tavares, da Lisbona, dice che negli stabilimenti italiani c’è troppa luce e pulizia, spendiamo troppo e inutilmente. Com’è noto Stellantis dovrebbe produrre sinergie per 5 miliardi di euro all’anno per i prossimi 4-5 anni: il 35% per gli acquisti soprattutto di elettronica, il 18% sul fronte supply chain/logistica/after market e il 7% per integrazioni commerciali e dell’area marketing. Dove cadranno queste sinergie? Se restano razionalizzazioni vanno bene, se diventano tagli di lavoratori creano un problema anche rispetto agli impegni presi all’atto della fusione.

Si è discusso molto del fatto che Tavares viene da Psa, però il problema sono gli uomini di “seconda fila” che condizionano le scelte di indirizzo a partire soprattutto dalla supply chain. Ma il vero scontro in atto sarà sulla razionalizzazione delle operations fondendo i due sistemi di organizzazione del lavoro presenti in Fca con il Wcm e in Psa con l’excellence factory creando un modello comune, che comprenda competenze, processi e sistemi. In questa operazione, il primo passo dovrà essere l’adozione di sistemi di misura comuni dei costi di trasformazione per fare scelte razionali e trasparenti.

Siamo sicuri che tutto il sindacato italiano remi dalla parte giusta? Il Wcm con il sistema Ergo-Uas è il cuore pulsante del contratto e si basa su un sistema di organizzazione del lavoro incentrato sulla riduzione della fatica attraverso i miglioramento ergonomico e della sicurezza delle postazioni di lavoro. Alla base di questo sistema vi sono davvero due elementi “banali” da cui partire: luce e pulizia.

Il Wcm, sin dalla sua introduzione a Pomigliano fu attaccato dalla Fiom come elemento di maggior sfruttamento del lavoratore in cui l’elemento centrale era la riduzione di 10 minuti delle pause. Codesto sindacato dimentica sempre che nella ex Bertone, con la stragrande maggioranza di iscritti alla Fiom, le pause erano di venti minuti e furono aumentate a trenta grazie all’applicazione del Ccsl che sempre in quello stabilimento la Fiom firmò e accettò. Come allora quando ci si sedette all’Unione industriale di Torino, unitariamente, e la Fiom chiese a Marchionne di partire da un foglio bianco, allo stesso modo oggi la stessa organizzazione sindacale definisce la nascita di Stellantis un’opportunità per riscrivere un nuovo contratto. Ovvero abolire il Ccsl ed eliminare il suo cuore pulsante, cioè il Wcm Ergo-Uas.

Quindi si può dire che oggi il miglior alleato di Tavares e della squadra francese che metterà in discussione l’organizzazione del lavoro nelle fabbriche italiane sarà una componente del sindacato italiano. Perché l’attacco alle aziende italiane non passerà per la chiusura di stabilimenti ma nella razionalizzazione del modo di produrre cambiando, riducendo in modo “spartano”, come dice Di Vico, funzioni e sistema organizzativo. L’esempio di Melfi è lampante, tentativo di ridurre una linea produttiva ma magari anche ritenendo il JiS (Just in sequence) una forma di rifornimento linea superato e non conveniente nell’analisi costi/benefici  e sostituendola con metodi organizzativi di provenienza Psa. È un solo esempio, non la sola riorganizzazione che gli uomini di Psa hanno in mente nell’integrare le operations e tutto ciò comporterà razionalizzazioni che avranno ricadute dirette e indirette su altre attività di supporto dentro e fuori Fca Italy.

Siccome quando nacque il Ccsl i sindacati firmatari ebbero, praticamente, tutta Italia contro e oggi, invece, a oltre dieci anni, parecchi si sono ricreduti, sarebbe bene capire come ci si riposiziona. Difendiamo il nostro sistema dall’assalto francese oppure invochiamo anche qui una svolta. Sappia chi vuole la svolta dal Ccsl e dal Wcm Ergo-Uas, che indica una strada dolorosa che il sindacato non firmatario ha già chiesto invocando un grande ricambio generazionale vuol dire che si è coscienti e a conoscenza delle scelte aziendali e si condividono anche? Perché mettere in discussione il Wcm significa modificare la struttura dell’organizzazione del lavoro esistente in Fca creando surplus di lavoratori.

La Fiom tace molto in questo periodo, si prepara al suo reingresso in Fca (non è mai uscita per la verità) con il tavolo con Stellantis, ma si deve sapere che la posizione assunta di scrivere un capitolo nuovo, considerando la debolezza e il nazionalismo del sindacato francese in Psa, significa contribuire ad avvallare le scelte di Psa che ricadranno sui lavoratori italiani. Scelte che non sono strategiche come la chiusura di stabilimenti ma operative dentro gli stabilimenti e che possono fare ancora più male peggiorandone, stavolta per davvero, le condizioni di lavoro quotidiano degli operai.

Una volta si sarebbe detto: fare il gioco del padrone. Ma da sinistra sembrando quelli che liberano i lavoratori dal giogo dell’oppressione.

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