Lega novarese al Barbaresco

“Non lasciano mai nulla al caso. Ogni loro mossa è studiata per lanciare qualche messaggio, soprattutto all’interno della Lega”. Vera o presunta, questa fama machiavellica dei “novaresi” li rende sempre più sospetti, soprattutto perché abituati a muoversi come un sol uomo. Per i detrattori il gruppo, cementato da rapporti di amicizia e guidato da una forte leadership (di Massimo Giordano e Alessandro Canelli), avrebbe addirittura le sembianze di una setta, anche se tutti riconoscono (e invidiano) compattezza e capacità di manovra. E poiché nessuna loro iniziativa passa inosservata, la gita fuori porta di sabato scorso ancora una volta ha fatto drizzare le antenne. L’allegra brigata – con Giordano e Canelli c’erano il consigliere regionale Riccardo Lanzo e l’assessore Matteo Marnati – si è concessa una scampagnata a Barbaresco, tra il ludico e l’istituzionale visto che è stata l’occasione per incontrare il sindaco della ridente cittadina del Cuneese, capitale del principe delle Langhe. È stata però la presenza all’allegro convivio del presidente della Regione Alberto Cirio e del suo vice Fabio Carosso a mandare in agitazione mezzo partito. E il fatto che tutto ciò sia avvenuto poche ore dopo lo scontro tra il governatore e l’assessore Luigi Icardi ha scatenato le più fervide fantasie. Una cosa è certa, nella Lega sta crescendo il peso di Carosso, con buona pace di Riccardo Molinari che pare non gli abbia ancora perdonato di aver ridimensionato la corrente astigiana del suo fido scudiero Andrea Giaccone alle scorse regionali.

print_icon