LOTTA AL COVID

Vaccinazioni, finiti i soldi per gli extra a medici e infermieri

Molte Asl hanno terminato i fondi per pagare le prestazioni aggiuntive a chi vaccina al di fuori dell'orario di lavoro. Coppolella (Nursind): "A rischio la prosecuzione con questi ritmi in estate"

“Si comunica che l’attività effettuata per quale è stata prevista una remunerazione di 80 euro per la dirigenza medica e 50 per il personale infermieristico relativa alle prestazioni aggiuntive ha esaurito il finanziamento”. Questa comunicazione sta arrivando in tutte le Asl al personale impegnato nelle vaccinazioni.

“Sono finiti i fondi destinati al pagamento delle prestazioni aggiuntive agli infermieri che hanno aderito in modo volontario al di fuori dell’orario di lavoro, alla somministrazione dei vaccini”, conferma Francesco Coppolella, segretario regionale del Nursind, uno dei sindacati degli infermieri. Che, finiti i fondi, non potranno che essere pagati 30 euro anziché 50 l’ora mentre i medici scenderanno da 90 a 60, sempre ovviamente lordi. Una delle prime comunicazioni è partita dalla direzione generale dell’Asl To3, “ma è una situazione comune a molte aziende”, sottolinea il sindacalista che non nasconde la preoccupazione anche perché “pare che saranno intaccati i fondi destinati ai tetti di spesa per il personale, riducendo ulteriormente la forza economica per dare luogo al potenziamento di professionisti sanitari che servono al Piemonte”.

Nursind ricorda che la Regione aveva messo a disposizione più di 7 milioni di euro, divisi poi per singola azienda, per remunerare infermieri e medici piemontesi che davano disponibilità a vaccinare al di fuori dell’orario di lavoro. “Nonostante la Regione non abbia ancora erogato questi soldi alle aziende e da molte parti le prestazioni erogate non sono ancora state liquidate ai professionisti interessati, i soldi sono già terminati”. A questo punto, avverte Coppolella “diventa difficile pensare come poter andare avanti durante questa lunga estate per immunizzare tutta la popolazione. Stiamo assistendo nuovamente alla completa mancanza di regia, di regole e di controllo da parte di un assessorato alla sanità incapace di coordinare e regolamentare qualsiasi cosa, ed oggi anche il ricorso a questo importante istituto che ha permesso e sta permettendo di somministrare migliaia di vaccini giornalmente e che ogni azienda sta regolamentando in maniera diversa, nei modi, nei tempi, nelle tariffe”.

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