IN PIAZZA

Lega, la carica dei cento (gazebo)

Salvini lancia la campagna per le iscrizioni nel primo grande appuntamento sul territorio dopo un anno e mezzo di pandemia. Ai banchetti si raccolgono firme per la legge a tutela dei prodotti italiani. Molinari a Torino, Alessandria e Novara

La Lega torna in piazza, anzi nelle piazze. Più di un centinaio solo quelle del Piemonte, dove il ritorno (anche) della politica verso la normalità per il partito di Matteo Salvini non avrebbe potuto prescindere da quei gazebo, ormai parte dell’iconografia di un partito che negli anni è cambiato in molte cose, ma ha conservato il prezioso (in termini di consensi) e immutato rapporto diretto con l’elettorato, sia consolidato sia potenziale.

Un contatto, quello con la gente, che la pandemia ha di fatto se non del tutto sospeso, certamente ridotto in maniera tanto forte quanto senza precedenti. E questo se pesa su tutta la politica, lo fa in maniera ancora più marcata per una forza politica che proprio nelle piazze, nei gazebo allestiti non solo in occasioni elettorali ma quasi con continuità, basa molto delle ragioni del suo consenso. Insomma, i leghisti fremevano e mentre chiedevano al governo di cui fanno parte di accelerare sulle riaperture, preparavano il ritorno nelle piazze. 

Il tesseramento è la principale finalità della mobilitazione nazionale, ma non solo. Salvini ha deciso di puntare su uno dei suoi cavalli di battaglia, quel Made in Italy che già negli anni Ottanta venne abbracciato e sostenuto come simbolo e strumento di crescita da più di una forza politica, il Psi di Bettino Craxi su tutti, declinandolo tuttavia da par suo in senso sovranista, sia pure moderato rispetto a qualche tempo fa e prima della svolta europeista indotta dalla partecipazione al Governo di Mario Draghi. È uno schierarsi a difesa delle eccellenze delle produzioni italiane contro Nutriscore, quello della Lega che oggi e domani oltre al tesseramento dedicherà l’attività dei gazebo alla raccolta di firme contro “la concorrenza sleale e le follie europee”, dal vino senza alcol, alla “carne e latte finti”, per non dire delle farine di insetti. 

Oltre alle tessere, sui banchetti a Torino, così come a Novara, Alessandria e in decine e decine di comuni piemontesi, ci sarà il disegno di legge della Lega su “Promozione e tutela della dieta mediterranea e divieto dell’uso degli insetti e farine di insetti nelle mense pubbliche e scolastiche”. Argomento di sicura presa e, probabilmente, tutt’altro che divisivo al contrario di altri temi dell’azione politica salviniana.

“Dopo un anno di chiusura e al nostro fianco ci saranno anche i produttori. È un altro segnale di ritorno alla vita e alla normalità, siamo orgogliosi di celebrarlo a difesa dell’Italia”, dice il Capitano nel messaggio ai militanti del Piemonte, una regione che – particolare nient’affatto marginale per quello che appare come un avvio di campagna elettorale della Lega – vedrà il suo capoluogo andare al voto per il rinnovo dell’amministrazione comunale che mai come in questa occasione si mostra possibile alla sua conquista da parte del centrodestra, con un candidato, Paolo Damilano, che è anche un produttore del food & beverage ed esportatore del Made in Italy.

Ci sono, dunque, molte ragioni per giustificare l’entusiasmo e l’impegno del ritorno nelle piazze, in alcune delle quali come a Torino al mercato di via Porpora questa mattina, e questo pomeriggio in piazzetta della Lega ad Alessandria sarà presente il segretario regionale Riccardo Molinari, atteso domani alle 11 in piazza della Repubblica a Novara, l’altra città importante insieme a Torino che andrà al voto ad ottobre con l’attesa riconferma dell’attuale sindaco leghista Alessandro Canelli. E con meno incognite sul risultato rispetto a quelle che sotto la Mole il partito di Salvini lavora per ridurre. A partire dai gazebo, se poi in più c’è la difesa del vino dagli annacquamenti europei.

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