LA CONTA

Berruto: "Le primarie sono il riscaldamento, centrosinistra unito alla finalissima"

Lo schema di gioco dell'ex coach della Nazionale di volley, oggi nella segreteria Pd. "Merito e fair play sono valori dello sport di cui tanto ha bisogno la politica". "Tutto è degenerato da quando il dibattito pubblico ruota attorno al Vaffa"

“Le primarie? Le sostengo sin dall’inizio di questo percorso, ma ricordiamoci che quelle sono le semifinali o meglio il riscaldamento. La partita vera saranno le elezioni e la scommessa del centrosinistra è arrivarci unito”. Per Mauro Berruto, ex coach della Nazionale di volley da alcuni mesi volto civico della segreteria di Enrico Letta dov’è stato chiamato per occuparsi di sport, “una competizione che assume i tratti della sfida all’Ok corral è molto rischiosa” per il centrosinistra torinese che il 12 e 13 giugno aprirà i suoi gazebo per designare lo sfidante di Paolo Damilano.

Candidandosi alle primarie, tutti e quattro i pretendenti alla carica di sindaco hanno sottoscritto l’impegno a sostenere dal giorno dopo il vincitore. Perché lei teme che il centrosinistra possa non ritrovarsi unito alle elezioni?
“Io dico semplicemente una cosa: che se per mesi ci si prende a schiaffi è difficile dal giorno dopo ritrovarsi fianco a fianco. Sarebbe difficile per loro ma soprattutto per i rispettivi supporter”.

Secondo lei si è andati oltre?
“Dico che è legittimo in una competizione sottolineare le differenze tra i candidati, ma sarebbe anche utile valorizzare quel patrimonio di valori comuni, un programma costruito in settimane di confronti, evitando di dare l’idea di una zuffa continua. Se vuoi stare nel centrosinistra, per esempio, non puoi descrivere i militanti del primo partito della coalizione come l’apparato, nell’accezione più negativa del termine”.

C’è il rischio che questo clima possa portare gli elettori a rimanere a casa?
“Di certo se riesci a far passare l’idea di una competizione corretta, di un confronto senza colpi bassi, che non preveda la delegittimazione dell’avversario, è più facile costruire le premesse per un coinvolgimento ampio dei tuoi elettori”.   

Berruto, lei si è sempre proposto come civico eppure ha sempre bocciato le proposte civiche emerse in questi mesi per la guida di Torino. Perché?
“Guardi, mi attribuisco il merito – se così si può dire – di aver fatto partire una discussione attraverso la nascita di una rete civica già a partire dall’autunno del 2019. Ho lavorato per un anno a Capitale Torino, un progetto nel quale ho creduto tantissimo ma dal quale sono uscito quando mi sono accorto che era diventata un’altra cosa rispetto a ciò che avevo pensato. E cioè il luogo in cui pochi orientavano le scelte di tutti gli altri. Oggi il candidato di quel progetto è sostenuto da un partito, peraltro della sinistra radicale, che secondo me non rappresenta la natura e i valori originari di una forza civica nata per essere complementare al Pd, intercettando quegli elettori che negli ultimi anni si sono rivolti altrove, in particolare al M5s”.

A proposito di Cinquestelle: come giudica il fatto che a fronte di un percorso ormai sancito ci sia ancora chi, nella stessa segreteria di cui fa parte lei, continua a perorare la causa di una Große Koalition tra Pd e grillini?
“Penso innanzitutto che serva porsi in discontinuità con un’esperienza che nel centrosinistra torinese viene unanimemente considerata un esperimento fallito. Piuttosto che rincorrere il M5s noi dobbiamo diventare attrattivi valorizzando i nostri punti forti. Dobbiamo imparare a farci rincorrere e non a correre sempre dietro a qualcuno”.

Lei ha annunciato il sostegno a Stefano Lo Russo: perché ha scelto lui?
“Sono abituato al mondo dello sport in cui giocano i più forti, vincono i migliori. Fair play e merito sono i valori fondamentali dello sport e devono esserlo anche in politica. Penso che tutto sia iniziato a precipitare quando l’incompetenza è diventata un valore e il linguaggio pubblico ha preso a ruotare attorno a un Vaffanculo. Ecco per questo sostengo Lo Russo: per le capacità dimostrate sia da assessore sia da capogruppo d’opposizione e per l’esperienza accumulata in questi anni a Palazzo Civico”.

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