POLITICA & SANITÀ

Covid e liste d'attesa, "le Asl non spendono i soldi del Governo"

Risorse statali impiegate solo in parte e per pagare mascherine e camici si devono prendere 100 milioni dai fondi europei per lo sviluppo. Valle (Pd): "Per il futuro non possiamo attenderci niente di meglio"

“Le aziende sanitarie non sono state in grado di spendere tutti soldi stanziati dal Governo per l’emergenza Covid” e, intanto la Regione si appresta a togliere 100 milioni dai fondi europei, destinati allo sviluppo, per pagare i conti dei dispositivi di protezione individuale.

È un durissimo atto d’accusa quello del Pd al termine della seduta del gruppo di indagine sull'emergenza sanitaria chiamato oggi a vagliare i conti e valutare le azioni compiute dal Piemonte nel corso della prima ondata. Assente, “come al solito” rimarcano i dem, l’assessore Luigi Icardi, non si è presentato il nuovo direttore regionale della Sanità Mario Minola, di fronte ai consiglieri ha esposto i numeri il responsabile della programmazione finanziaria Valter Baratta.

E sono numeri che muovono forti critiche da parte della minoranza che prefigura una scenario futuro preoccupante. Tre i principali nodi critici, come evidenzia Daniele Valle che della gruppo di indagine è il coordinatore. Oltre all’incapacità da parte delle Asl di spendere ben 80 milioni sui 262 assegnati, per l’esponente dem non è meno grave il dover ricorrere ai fondi europei per pagare i dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, camici. “Si utilizzano risorse che dovrebbero essere usate per ben altro, distraendole dalla programmazione in corso per far quadrare i conti: è un fatto che pone una seria ipoteca sul futuro del Piemonte”. Per il Pd, inoltre “da giugno a ottobre 2020 la Regione non ha fatto nulla per recuperare le drammatiche liste d'attesa, senza sostanzialmente spendere quanto ricevuto da Roma, visto che dei 35 milioni ricevuti per questo obiettivo ne sono stati impiegati soltanto 5”.

Coda polemica anche sulle assenze: “Dispiace non aver potuto avere l'assessore per una discussione politicamente più ampia sul tema risorse, ma a questo siamo abituati. Sorprende – osserva Valle - il direttore Minola che ha dato forfait all'ultimo”. A loro avrebbero chiesto anche notizie sui conti dell’anno in corso: “Mancano ancora tutti e di fronte a un virus ne virus, qual è la cattiva gestione della sanità piemontese, purtroppo non c’è da aspettarsi niente di meglio”

print_icon