VERSO IL VOTO

Damilano tenta il centro(sinistra)

Il candidato sindaco del centrodestra ha deciso di scatenare l'offensiva nel mondo moderato e cattolico, un tempo nell'orbita del Pd. Tra i nomi pronti a salire sul carro quello dell'ex vicesindaco di Torino Calgaro. Nuovi ingressi nello staff

Paolo Damilano guarda al centro, anche a quella parte che negli ultimi anni ha gavitato attorno al Pd e ai suoi satelliti. Una terra di frontiera segnata da una crescente delusione per la piega presa da una coalizione il cui baricentro si è progressivamente spostato a sinistra e che ora guarda con interesse a questa figura civica e moderata. Così nell’entourage del candidato sindaco c’è chi accarezza l’idea di dar vita a una lista centrista, con una forte connotazione cattolica, che potrebbe fare incetta di voci e raccogliere una frangia significativa di delusi e “non allineati”.

Un nome su tutti? Circola con insistenza quello dell’ex vicesindaco di Torino e deputato Marco Calgaro, classe 1960, medico chirurgo oggi primario all’ospedale di Verduno, nell’Albese. È stato tra i fondatori del Partito democratico ma anche tra i primi ad andarsene, lamentando l’egemonia (e la protervia dei post-comunisti: “Nel Pd non c’è posto per i cattolici” è solito ripetere. Fece le valigie già nel 2009 per aderire all’Api di Francesco Rutelli, due anni più tardi il trasferimento all’Udc di Pier Ferdinando Casini. Nel 2014 si ricompone il sodalizio politico con Sergio Chiamparino che lo arruola in vista della competizione regionale: lui si candida nella lista Monviso e manca l’elezione per poco meno di duecento voti; s’aspetta un ripescaggio dal neo governatore, spera invano nell’assessorato alla Sanità che invece finisce ad Antonio Saitta. Così ancora una volta il solito giro lo mette ai margini e lui rimugina. Chi lo conosce non ha dubbi: “Voterà e farà votare Damilano”. Difficile capire se sarà in corsa per uno scranno in Sala Rossa o si limiterà a un aiuto “da fuori”.

Come Calgaro anche altri sono già stati avvicinati. Si fa il nome di Valter Boero, già candidato sindaco cinque anni fa con il Popolo della Famiglia. È l’area più conservatrice del cattolicesimo, quella che contesta le aperture di Papa Francesco che invece tanto piace alla sinistra. Del resto, consigliori di Damilano è Michele Vietti, ex parlamentare scudocrociato di lungo corso, già numero due del Csm, che ha piazzato un suo fedelissimo, Enrico Delmirani, nello staff del candidato. Assessore a Luserna San Giovanni, tra i componenti dell’ufficio Pastorale Sociale e Lavoro della Diocesi di Pinerolo, ma soprattutto uomo di fiducia inserito sin dai primi anni Duemila ai vertici del gruppo Valmora, Delmirani è ora in pianta stabile al comitato di Damilano: una sorta di capo politico della campagna elettorale. Ruolo che pare stia suscitando qualche allergia nell’ex repubblicano Guido Vallauri, finora braccio destro delle strategie comunicative dell’imprenditore acqua&vino. Che deve ora condividere oneri e onori con il nuovo ingresso nell’inner circle: si tratta di Debora Pautasso, a lungo funzionaria della allora Lega Nord in via Poggio, durante la stagione di Roberto Cota

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