VERSO IL VOTO

M5s, in pochi tenteranno il bis

Ultime ore per formalizzare le candidature da parte degli iscritti. Ma tra lo psicodramma romano e i sondaggi quasi terrificanti l'entusiasmo di cinque anni fa è un lontano ricordo. Domani l'assemblea degli attivisti per tirare le fila

Difficile dire oggi se il Movimento 5 stelle riuscirà a partecipare alle elezioni d’ottobre, ma qualcosa si muove. Da Torino a Roma si preme comunque per accelerare, mentre gli sherpa delle rispettive fazioni cercano una scappatoia onorevole tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Con lo psicodramma in corso non è facile arruolare candidati. Tanti consiglieri uscenti hanno già fatto sapere che non intendono rimettersi in gioco e tra questi ci sono Fabio Versaci, Maura Paoli, Chiara Giacosa, Massimo Giovara, Giovanna Buccolo e molto probabilmente non saranno della partita anche gli appendiniani Francesco Sicari, Marco Chessa, Serena Imbesi e Monica Amore. Giacosa, in particolare, è ormai di fatto separata in casa, ha assicurato di tenere in piedi la maggioranza fino all’ultimo Consiglio per evitare a Chiara Appendino l’onta di chiudere il mandato in minoranza (come sta avvenendo al Campidoglio per Virginia Raggi), ma poi potrebbe sostenere il candidato dei fuoriusciti, Damiano Carretto, con cui l’affinità non è solo politica.

Restano in lizza per una candidatura a sindaco la capogruppo Valentina Sganga e il presidente della Commissione Commercio Andrea Russi. Oltre a loro due, tra i temerari cui spetterà la responsabilità di rivendicare il lavoro di questi cinque anni ci sono Antonio Fornari, Roberto Malanca, Daniela Albano, Vincenzo Napolitano e forse anche Barbara Azzarà, Carlotta TevereFederico Mensio (che si ricandiderebbe solo se il candidato a sindaco sarà Sganga) e Cinzia Carlevaris. Discorso a parte merita la vicepresidente dell’assemblea Viviana Ferrero, la quale dovrebbe superare oltre all’ostacolo dei due mandati già svolti (uno in circoscrizione e uno in Sala Rossa) anche l’insofferenza di molti suoi compagni di banco.

Domani scade il termine (non perentorio) per gli attivisti di manifestare la disponibilità a entrare in lista: nell’assemblea in programma alle 21, da remoto, si tireranno le somme. Tra i consiglieri uscenti meno di una decina sono pronti a cimentarsi nuovamente con le preferenze, calcolando qualche temerario che tenta il salto dalla circoscrizione la formazione per il Comune potrebbe essere già a buon punto. Decisamente più complesso trovare concorrenti per i quartieri, soprattutto in quelle periferie dove cinque anni fa il Movimento 5 stelle ha fatto il pieno e oggi arranca, dietro Lega, Fratelli d’Italia e pure Pd. Appendino è in attesa degli eventi: se verrà trovata una quadra tra Conte e Grillo e l’ex premier dovesse ottenere l’investitura per lei si aprirebbero le porte di un incarico nazionale, in caso contrario potrebbe addirittura fare le valigie alla fine del mandato a Palazzo Civico. “Entro una settimana da Roma dovrebbero dirci come individueremo il candidato sindaco” è la speranza di chi sta cercando di tirare le fila in questi giorni convulsi. Ci sarà un pronunciamento degli iscritti? Verrà deciso direttamente dai vertici nazionali? Domande a cui nessuno oggi sa rispondere. E anzi, il caos che ha procrastinato per settimane ogni scelta potrebbe essere anche l’alibi per un colpo di mano dell’ultimo momento.

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