VERSO IL VOTO

Corsa in triciclo per Calenda & C.

Lista (in) comune per Azione, Italia Viva e Più Europa. A Torino come a Milano ma il progetto sotto la Mole è ancora solo un'ipotesi. Nigra: "Una formazione che racchiuda tutti i liberal" ma Lubatti frena. Semaforo verde da renziani e Radicali

“Per carità, non chiamatelo triciclo”. La battuta circola da qualche giorno tra i promotori di una lista che tenga insieme Azione, Italia Viva e Più Europa. Gli attori sono più o meno gli stessi che hanno immaginato un terzo polo alternativo a centrodestra e centrosinistra per le amministrative di Torino, eccezion fatta per il partito di Emma Bonino che, candidando Igor Boni alle primarie di fatto ha sottoscritto la sua alleanza con il Pd. Per gli altri due la strada è stata più travagliata, in particolare per Azione, dove ancora oggi qualcuno vorrebbe seguire il vento che soffia verso destra. Tra questi c’è Alberto Nigra, già segretario dei Ds, un percorso personale e politico accidentato che l’ha portato ad aderire al Partito socialista, poi una candidatura a sostegno del leghista Roberto Cota alle regionali del 2010, infine l’adesione a Più Europa e poi ancora il trasferimento ad Azione dove ora è il responsabile degli Enti locali: “Resto convinto che la scelta migliore fosse quella di marcare le nostre differenze con un Pd che mira all’alleanza con il M5s costruendo una coalizione alternativa” dice. Ma così non è stato. E quando Carlo Calenda ha posto il veto a qualunque intesa con Lega e Fratelli d’Italia, strade alternativa al centrosinistra non ce n’erano più soprattutto dopo il successo alle primarie di Stefano Lo Russo, l’anti-M5s, colui che all’indomani delle consultazioni interne il primo appello lo ha fatto proprio a quelle “forze riformiste” che ancora stavano nel limbo.

C’era anche Nigra all’inizio della settimana in una riunione da remoto cui hanno partecipato i rappresentanti dei tre partitini: al suo fianco il responsabile regionale dei calendiani Claudio Lubatti, i parlamentari Mauro Marino e Silvia Fregolent con il presidente dell’ottava circoscrizione Davide Ricca in rappresentanza di Italia Viva, e poi Boni, Silvja Manzi e Marco Cavaletto per Più Europa. “A questo punto non esiste che quest’area si presenti alle urne in ordine sparso” dice Nigra che ora preme sull’acceleratore per una lista liberal-democratica in grado di contenere quelle forze laiche e riformiste a destra del Pd. Ipotesi pretenziosa? “Forse. Io, però, ho in mente Alleanza per Torino, un esperimento politico che risultò decisivo per la vittoria di Valentino Castellani e che poi fu il sema da cui nacque la Margherita”.

D’altronde è lo stesso schema che si sta delineando nelle principali città italiane: a Roma, dove Italia Viva e Più Europa sostengono la corsa di Calenda a sindaco, e pure a Milano dove è nata una lista riformista, civica europeista e liberale in cui confluiscono i candidati dei tre partiti. Anche Oltreticino Azione è stata l’ultima a salire sul carro, ora però è motore attivo dell’impresa. L’alternativa, a Torino, è di piazzare qualche candidato nella lista civica del candidato sindaco, sotto l’egida del suo coordinatore Mario Giaccone: “A quel punto scompariamo e allora così come qualcuno si candida nel centrosinistra altri potranno legittimamente scegliere il centrodestra, ma sarebbe un fallimento per tutti” mette in guardia Nigra. Il più freddo sul punto è proprio il suo compagno di partito Claudio Lubatti che un mezzo accordo con Giaccone già ce l’ha dopo gli abboccamenti con Mimmo Portas di cui ora da quelle parti nessuno si fida più. Decisamente più motivati Radicali e renziani con il pirotecnico Silvio Viale che ha già preso a far circolare sui social ipotetici simboli.   

La prossima settimana potrebbe essere decisiva per capire se il piano è destinato ad andare in porto. Tra coloro che per il momento sono alla finestra c’è anche Francesco Tresso, secondo per un soffio alle primarie e ora impegnato anche lui a costituire la sua lista civica: impresa non facile, soprattutto nelle otto Circoscrizioni.

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