Parenti in lista

Dicono che…questa tornata elettorale a Torino passerà alla cronaca come la più affollata di figli (e nipoti) d'arte. Non necessariamente eredi di una tradizione politica, ma rampolli di famiglie in vista in vari campi, intenzionati a sfruttare il nome del casato e le più o meno solide relazioni accumulate. Il più eclatante è il caso di Giovanni Crosetto, che corre per un posto in Sala Rossa nel partito co-fondato dallo zio Guido.  

L’ultima a essersi buttata nella mischia è stata la ricercatrice del Politecnico Michela Barosio, figlia dell’avvocato Vittorio Barosio, tra i più autorevoli esperti di diritto amministrativo del capoluogo piemontese, che correrà nella lista Torino Domani di Francesco Tresso e Paolo Verri. Sempre nell’ambito del centrosinistra i Moderati si sono accaparrati Federica Cravero, primogenita della storica bandiera del Toro, mentre con la Civica di Mario Giaccone, in quota Azione, c’è Francesca Salvadori: lei sì che di politica ne ha masticata sin da quando era bambina con il papà Massimo, storico ed ex deputato del Pds.

Da sinistra a destra dove c’è chi ha imparato fin troppo bene l’arte di famiglia, quella del camaleontismo: a questo giro è toccato a Forza Italia assicurarsi i voti di Federica Scanderebech, figlia del noto vanverologo ed ex parlamentare Deodato. Dopo l’esordio con l’Udc nel 2011 e una candidatura con il Pd nel 2016, eccola ora tra la fila dei berlusconiani. Tra coloro che hanno scelto Paolo Damilano c’è anche l’ormai celebre Cristina Seymandi, tra le principali collaboratrici di Chiara Appendino per cinque anni prima di passare in Torino Bellissima, si dice grazie anche ai buoni uffici di papà Roberto, noto commercialista già assessore a Pino Torinese, da sempre vicino a Forza Italia negli anni ruggenti della seconda repubblica: dovrà vedersela tra gli altri con Andrea Cantore, il figlio dell’ex consigliere regionale e segretario del Psi torinese Daniele Cantore, e con il farmacista Edoardo Platter, nipote dell’ex numero uno di Federfarma.

print_icon