VERSO IL VOTO

Un Damilano ad alta velocità

Presentata la lista Sì Tav Sì Lavoro del madaMino Giachino a supporto del candidato di centrodestra: "La città va rilanciata". E sabato tocca ai transfughi del centrosinistra con Progresso Torino

“Damilano è un imprenditore giovane, sa leggere i bilanci e ha l’esperienza per rilanciare la città”, per questo “lo supporteremo” assicura Mino Giachino, 75 anni, leader della lista civica Sì Tav, Sì Lavoro, che dopo aver accarezzato l’idea di correre in proprio ha deciso di affiancarsi al candidato di centrodestra con cui oggi ha presentato oggi la lista al ristorante Pollastrini. “La città va rilanciata – ha aggiunto il MadaMino, sottolineando l’importanza delle infrastrutture per il territorio, a partire dalla Torino-Lione – ma per farlo bisogna conoscere i problemi. Di certo, Torino non è mai stata in difficoltà come oggi. Episodi come quello della gigafactory Stellantis non devono più ripetersi”.

Sarà lo stesso Giachino a guidare la sua lista. Tra i candidati in corsa per uno scranno anche Guido Calleri – figlio di Edoardo Calleri di Sala, uomo forte della Dc piemontese negli anni Settanta e Ottanta e primo presidente della Regione Piemonte tra il 1970 e il 1973 – e lo scrittore Francesco Cordero di Pamparato. In lista anche il chirurgo vascolare Pietro Bretto, imprenditori come  Michelangelo Rossotto, un’altra scrittrice Nunzia Guadagno e poi commercianti, professionisti e anche una pensionata, Albi Icardi, oltre all'amministratore di condominio Emanuele Scirgalea, al designer Corrado Lamerata e la casalinga Manuela Rabezzana.

“Dobbiamo traghettare Torino nel futuro, puntare sul lavoro, sulle infrastrutture e sull’appeal del tessuto urbano perché gli investitori ne colgano le potenzialità. Per questo è una ricchezza trovare al nostro fianco Giachino, da sempre in prima linea su questi temi” ha detto Damilano durante la presentazione di Sì Tav Sì Lavoro. “Abbiamo capito quanto sia importante vincere al primo turno per vedere al più presto Torino imboccare la strada della ripresa dopo 20 anni di declino – aggiunge Giachino –. Ho quindi ritirato la mia candidatura a sindaco per stringermi intorno a Damilano, un imprenditore giovane, capace e attivo in uno dei settori più importanti della nostra economia regionale, l’enograstronomia. È un uomo che sa leggere i bilanci e fare programmi di internazionalizzazione. Un uomo che arriva dalla società civile più attiva e di successo e noi che siamo l’unica e vera lista civica in lizza, con rappresentanti di forte tradizione nei settori delle infrastrutture e dell’industria, non potevamo che schierarci al suo fianco”. Poi la chiosa: “È impensabile riconsegnare questa città a chi l’ha portata così in basso e allontanata dallo scacchiere internazionale – conclude l’ex sottosegretario ai Trasporti nell’ultimo governo Berlusconi – una certa sinistra chiede a Lo Russo la garanzia di non allearsi con il M5s, ma lui non può accettare questo diktat perché senza di loro perderebbe. Noi rappresentiamo la vera leva del cambiamento”.

Una Torino che nei piani di Damilano deve essere inclusiva e attenta anche di quella parte di città che più fa fatica. “Ne conoscevo già la storia e l’importanza, ma durante questa campagna sto incontrando eccellenze straordinarie, che fanno del terzo settore una delle basi per la ripresa di Torino. Ci sono associazioni, uomini e donne a Torino, veri soldati in grado di difendere e aiutare i settori più in difficoltà. E di formare esperti per questo tipo di servizi”. Realtà da valorizzare e da coinvolgere in nuovi progetti. “In questi giorni – aggiunge Damilano – ho incontrato rappresentanti di Sermig, Ugi, Asili Notturni, Bartolomeo & C, associazione Frassati, Compagnia delle Opere e altri ne incontrerò. Che ricchezza! Senza questa pandemia sarebbe più terribile. Il Pnrr consegnerà a questo settore importanti risorse e a questo proposito penso sarebbe importante, come amministrazione cittadina, mettersi al servizio per assemblare e unire gli sforzi. Penso a una cabina di regia o qualcosa del genere per attivare il miglior gioco di squadra possibile. Nessuno sforzo, nessun euro investito dovrà essere sprecato”. È in gioco la più grande rinascita della città dal dopoguerra, commenta Giachino, “una città che con i suoi santi sociali ha aperto la strada nazionale del terzo settore. Una rinascita che sarà possibile anche grazie ad un governo amico che sta raccogliendo la domanda di ascolto e con il quale sono in corso importanti progetti”. 

E sabato dovrebbe essere presentata anche la seconda lista civica della coalizione, quella di stampo liberal-democratico con i transfughi del centrosinistra. Si chiamerà Progresso Torino e a capeggiarla dovrebbe essere la madamin Giovanna Giordano Peretti. Con ogni probabilità sarà l’unica delle sei liste a sostegno di Damilano che non si presenterà nella competizione per le circoscrizioni e quella a più alto rischio quorum.

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