PARTECIPATE

Ceip, si chiude l'era Lengo

Il nuovo board dà il benservito al manager che per oltre un ventennio è stato alla guida dell'ente che accompagna le imprese del Piemonte sui mercati esteri. Ora attraverso un bando si cerca un nuovo direttore

Dopo vent’anni quasi trascorsi al timone del Ceip, per Giuliano Lengo è arrivata l’ora del congedo. Per dargli il benservito il cda, rinnovato a fine dello scorso anno, ha deciso la risoluzione del contratto, avviando così le procedure per bandire la ricerca del nuovo direttore generale dell’ente che ha il compito di supportare le aziende piemontesi nella ricerca di partner e clienti sul mercato estero. Lengo, una carriera iniziata nel lontano 2000 al “vecchio” Centro estero della Camera di Commercio e poi proseguita tra gli alti e bassi di una gestione che spesso ha attirato critiche da parte del mondo imprenditoriale e non meno delle istituzioni, aveva ottenuto una sorta di ultimo appello con Pierpaolo Antonioli, il manager di General Motors che proprio a seguito del passaggio a Punch Corporation del centro torinese di ricerche del colosso di Detroit a giugno di un anno fa aveva rassegnato le dimissioni, aprendo così al rinnovo completo del board.

Un cambio piuttosto complicato che ha visto per settimane contrapporsi Regione, Unioncamere e Unione industriale. Alla fine di estenuanti trattative a settembre 2020 è stato nominato presidente Dario Peirone, professore associato all’Università di Torino, dove ha una cattedra alla facoltà di Giurisprudenza. Un nome su cui fin dall’inizio aveva puntato l’assessore leghista alle Partecipate Fabrizio Ricca. Il sistema camerale ha ottenuto per Giorgia Garola, ex numero uno dei Giovani di Confindustria Piemonte, la vicepresidenza, mentre come consigliere l’assemblea ha invece eletto l’avvocato Stefano Tizzani, ex assessore di Forza Italia a Giaveno e in passato presidente di Tne. A Lengo sicuramente non ha giovato il cambio della guardia in via Fanti dove l’ascesa di Giorgio Marsiaj ha coinciso con l’uscita di Giuseppe Gherzi, storico direttore dell’associazione datoriale e, incidentalmente, suo cognato.

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