SPORT & POLITICA

Universiadi 2025, finalmente si parte

Siglata l'intesa con la Fisu. L'assessore Ricca: "Da oggi non è più solo un'ipotesi ma una realtà". Risultato conseguito grazie allo sforzo dei tanti partner, ma soprattutto del patron del Cus D'Elicio. Malumore dei due rettori sul piano edilizio

“Finalmente le Universiadi non sono più un’idea astratta o un’ipotesi ma una realtà confermata e consolidata e per questo dobbiamo anche ringraziare l’impegno del Governo che non ci ha fatto mancare il suo supporto”. Così l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca dopo l’intesa siglata con la Fisu (Federazione Internazionale Sport Universitari) per ufficializzare il via ai lavori per le Universiadi Invernali del 2025. Obiettivo centrato grazie all’infaticabile lavoro del presidente del Cus Torino Riccardo D’Elicio.

“Siamo felici di questo grande risultato – afferma Ricca – che, come Regione, abbiamo deciso di ottenere combattendo giorno per giorno. La Regione ha deciso di investire, anche economicamente, in questo grande evento perché crede nel fatto che possa diventare occasione di crescita per il nostro territorio. Da domani – assicura – inizieremo a lavorare senza sosta per fare in modo che la competizione universitaria che ospiteremo porti lustro e ricadute positive sul Piemonte e su Torino”.

Soddisfazione per l’intesa esprime pure Alessandro Ciro Sciretti, che in qualità di presidente di Edisu Piemonte espresso dalla Lega guiderà il comitato cui spetta l’organizzazione dell’evento: “Il grande appuntamento sportivo diventa realtà, gli intenti espressi finora si concretizzano con un impegno sostanziale e definitivo che dà ufficialmente il via ai quattro anni di lavoro verso le Universiadi Invernali”. Un risultato raggiunto “dimostrando alla Federazione e alle istituzioni credibilità e serietà, che corona lo sforzo condiviso da tutti i partner dell’operazione guidati da un comune spirito di servizio al territorio e dalla volontà di ridare a Torino e al Piemonte un’occasione di visibilità internazionale e l’opportunità, in particolare, di valorizzare quel grande potenziale rappresentato dal suo sistema universitario”.

Nei giorni scorsi il Governo ha provveduto a stanziare i fondi – 29 milioni – necessari per sostenere l’evento, ma non le risorse che Università e Politecnico si aspettavano – circa 85 milioni – a garanzia del piano di edilizia relativo alla costruzione di cinque strutture da riconvertire, una volta terminati i giochi, in residenze universitarie. Roma ha infatti optato per un’altra soluzione: non più un intervento finanziario diretto ma un’operazione di project financing con il coinvolgimento di soggetti privati. Un cambio di rotta, quello dell’esecutivo, che non è piaciuto ai due rettori, Guido Saracco e Stefano Geuna, al punto che entrambi hanno disertato le ultime riunioni, rifiutandosi persino di comparire tra i componenti del comitato organizzatore.

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