Neretto

Dicono che… a più di un candidato della stessa lista non sia piaciuto il manifesto “collettivo” con il quale Torino Domani, formazione potpourri in appoggio all’aspirante sindaco del centrosinistra Stefano Lo Russo, chiede il voto dei torinesi. Malumori non tanto di natura estetica – anche se lo sforzo creativo non è sembrato all’altezza di cotanto trust di cervelli – e neppure per via dello slogan utilizzato – “Futuro, bene comune” – che sembra maldestramente scopiazzato dalla lista di Ugo Mattei (Futura per i beni comuni). Piuttosto a far arrabbiare è stata la scelta, giudicata “non propriamente elegante”, di evidenziare in neretto un solo nome della sfilza di candidati, quello di Francesco Tresso. Per quanto un tantino ingenerose – in fondo, se non fosse per l’ostinazione di questo “Signor Nessuno” la lista non avrebbe mai visto la luce – le critiche parlano di un “eccesso di personalismo” e addirittura di “gioco scorretto” a scapito dei compagni di cordata. Secondo le previsioni, anche le più favorevoli, Torino Domani può riuscire a portare in Sala Rossa un solo rappresentante ed è naturale che Tresso, da consigliere uscente punti a conservare lo scranno. “E noi che ci stiamo fare? A portare acqua al suo mulino?”, scrive in chat un candidato “parecchio amareggiato”. È la politica, bellezza. Ah no, loro sono civici.

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