Frejus, un mantello di margherite per i 150 anni del traforo

Un mantello di margherite sulla piramide di massi in cui sono intrappolati sette Titani, simbolo della forza e dell'asprezza della natura, che si protendono verso il Genio alato del progresso che, sulla sommità, in una mano regge un mazzo di fiori e con l'altra ne lancia uno, simbolo della riconciliazione tra scienza e ambiente nelle opere contemporanee. É l'omaggio artistico che avvolge il monumento al traforo del Fréjus di piazza Statuto a Torino nell'anniversario dei 150 anni del tunnel ferroviario più antico d'Europa, nella cornice delle iniziative dell'anno che la Commissione europea dedica alla promozione del trasporto ferroviario. Il progetto “Traifiori del Frejus” ideato dall'artista torinese Richi Ferrero insieme a Carmelo Giammelo, reinterpreta il progresso in chiave contemporanea evocando la pacificazione tra tecnologia e natura necessaria a consegnare al futuro opere sostenibili. La sera le oltre 15.000 margherite cambiano colore grazie a giochi di luce intorno alla fontana e, avvicinandosi, si possono sentire i suoni evocativi curati da Roberto "Tax" Farano. "Il gesto floreale - spiega Ferrero - vuole dare una lettura poetica che ammorbidisca la durezza implicita dell'opera nella quale il conflitto tra il Genio alato della scienza e i Titani assume, dopo la vittoria della volontà scientifica, un aspetto di benevolenza e pace. Non si tratta quindi di un'illuminazione monumentale permanente, ma di una magnificazione spettacolare del compleanno secolare dell'opera. I suoni evocano, tra le cristalline sonorità, il passaggio del treno per il quale la galleria è stata creata". L'allestimento sarà inaugurato con una cerimonia in piazza Statuto alle 22.15 di domenica 5 settembre in occasione della prima tappa italiana del Connecting europe express, il treno che promuove il trasporto ferroviario con fermate in 40 città europee. A bordo anche la coordinatrice europea del Corridoio Mediterraneo, Iveta Radicová, in arrivo da Chambéry, che sarà accolta a Torino dal presidente della Regione Piemonte e dalla vice-sindaca della Città. Gli ospiti raggiungeranno piazza Statuto a bordo di una coppia di tram storici GTT che, proprio 150 anni fa, nel 1871, avviava il primo "tramway", la nuova ferrovia a cavalli che trainavano le carrozze di passeggeri sulle rotaie tra Barriera Nizza e Piazza Castello.

I lavori per il tunnel del Fréjus vennero decisi nel 1857 dal Regno di Sardegna sul forte impulso di Cavour. Il nuovo collegamento ferroviario fu inaugurato dallo Stato italiano 10 anni dopo l'Unità, il 17 settembre 1871. Lo scavo durò appena 14 anni grazie al massiccio utilizzo delle nuove perforatrici ad aria compressa appena brevettate da Sommeiller. L'entità dei cambiamenti generati dal traforo del Fréjus, il più longevo tra i tunnel ferroviari alpini ancora funzionanti, è enorme: rappresentò una sfida titanica dal punto di vista ingegneristico e finanziario ed il suo completamento è un testamento delle capacità umane e dello spirito dell'epoca. A memoria di quell'impresa il monumento di Piazza Statuto, realizzato con le rocce provenienti dallo scavo del tunnel, riporta impressi i nomi degli ingegneri che hanno ideato e diretto i lavori del traforo: "Sommeiller, Grattoni, Grandis". L'opera, da un'idea del conte Marcello Panissera di Veglio, presidente dell'Accademia delle Belle Arti di Torino, fu voluta e finanziata da tutte le società operaie d'Italia e realizzata sotto la guida artistica di Odoardo Tabacchi ed il ruolo primario di Luigi Belli. L'installazione di Richi Ferrero, che resterà attiva fino al 19 settembre, è realizzata con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Torino e con la collaborazione di Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino, TELT, GTT, IREN, Accademia Albertina di Belle Arti e Museo Nazionale del Risorgimento, ed è anche l'occasione per sollecitare i necessari e urgenti interventi di restauro del monumento.

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