VIRUS & POLITICA

"Strizza l'occhio ai No Vax", bufera su Icardi (e Ferrero)

La partecipazione dell'assessore al convegno promosso dalla senatrice leghista vaccinoscettica scatena critiche e polemiche, dal fronte politico ai sindacati dei medici. "Ivermectina? Perché no?". La scomunica dell'infettivologo Di Perri: "Troppi ragli"

“Mentre il Piemonte si appresta ad avviare la terza fase della campagna vaccinale, l’assessore alla Sanità Icardi partecipa a un convegno borderline dove rimbalzano posizioni molto vicine al popolo No Vax e con relatori ostili alla vaccinazione”. Ha facile gioco il gruppo regionale del Movimento 5 Stelle ad armare la polemica. Il riferimento è al convegno sul Covid organizzato da dalla senatrice piemontese Roberta Ferrero ieri al Senato. Come se non bastasse – affermano i pentastellat – Icardi apre la porta alla Invermectina, una cura non riconosciuta da Aifa, Ema e Fda. È un atteggiamento irresponsabile, specie se proviene da chi governa la sanità del Piemonte”.

Insomma, Tafazzi non avrebbe saputo far meglio. Nel mirino di Alberto Cirio, sempre meno protetto dal gruppo consiliare del suo partito cui manco passa per la testa di farsi testuggine a sua difesa, oggetto di schemi futuri dai quali non pochi dei suoi lo vorrebbero fuori, Luigi Icardi ha pensato (non bene) di partecipare al convegno promosso dalla misconosciuta associazione IppograteOrg dietro la quale si stagliava chiara la figura della compagna di partito Ferrero, parlamentare No Green Pass dell’ala ammiccante ai No Vax in cui spiccano Claudio Borghi e Lorenzo Bagnai.

Ha voglia, adesso, l’assessore piemontese a spiegare che le uova erano da far sode, quando ormai la frittata è fatta. Spiega che è andato, unico assessore invitato, per parlare delle cure domiciliari, ma quel che è venuto fuori è ben altro perché quel convegno, benedetto da un’ignara Elisabetta Alberti Casellati, altro non era che l’ennesima sortita dell’ala vaccinoscettica del partito di Matteo Salvini, il quale s’affretterà a prenderne le distanze spiegando di non averne saputo nulla. Buona fede e ingenuità in politica non hanno cittadinanza e si pagano. Icardi se ne sta accorgendo in queste ore quando gli attacchi su di lui sono a raffica e di difese, per il momento, neppure l’ombra. La stessa affermazione a proposito del discusso e ad oggi vietato farmaco chiamato Ivermectina, ha dato la stura a feroci critiche.

Il Pd si chiede “perché Icardi sia l’unico assessore che abbia partecipato al convegno”, rimarcando che “il messaggio che si è volito far passare è quello delle cure precoci in alternativa alla vaccinazione”. I nomi di Bagnai e Ferrero, supportano non poco la tesi dei dem. Il sindacato dei medici Anaao-Assomed non usa i guanti di velluto: “Leggiamo stupefatti alcuni degli interventi dei partecipanti al convegno sulle fantomatiche terapie domiciliari anticovid organizzato dalla senatrice della Lega Ferrero che ha visto tra gli ospiti l’assessore alla Sanità del Piemonte il quale non ha commentato né ha difeso l’operato dei sanitari della sua regione ma – scrive la segretaria regionale Chiara Rivetti  – ha rilanciato la possibilità di inserire l’Ivermectina, antiparassitario ad uso veterinario, nei piani terapeutici dopo che la stessa Fda si é vista costretta a ricordare che non siamo cavalli a causa degli accessi quintuplicati nei centri antiveleni per l’uso improprio di questi farmaci”.

“Per l’Ivermectina ci sono, come ci sono stati per l’Idrossiclorichina dei dati e una sperimentazione in corso. Per adesso su questo farmaco registra illustri pareri negativi e delle intossicazioni a causa di un uso improprio da parte delle persone”, spiega il professor Giovanni Di Perri, primario infettivologo dell’Amedeo di Savoia. “Non va definito solo un vermifugo per cavalli – spiega Di Perri a proposito dell’Ivermectina – è un degnissimo antiparassitario anche umano ad ampio spettro, però per adesso non c’è un briciolo di dato metodologicamente affidabile che possa attestarne la validità per la cura del Covid. Se si dimostrerà che funziona… ma per adesso questa dimostrazione non c’è. L’impressione – aggiunge l’infettivologo – è di trovarsi di fronte ai soliti esoterismi che vengono sempre dalla stessa parte, come già accadde con l’Idrossiclorochina”.

Sul concetto espresso da Icardi circa l’eventuale approvazione del farmaco da parte delle autorità scientifiche Di Perri è netto: “La frase è corretta, l’importante è che eventualmente ad approvare questo farmaco sia la scienza e non la scienza de noantri. Assistiamo a dei cori, anzi direi dei ragli, verso terapie che poi non hanno avuto l’avvallo della comunità scientifica. Qundi lasciamo parlare la scienza che ad oggi non ha dati sicuri sull’Ivermectina e probabilmente non li avrà mai”. E se questa è la posizione di chi opera, da anni, sul campo, quella di Icardi dopo l’improvvida partecipazione al convegno si potrebbe fare meno salda.

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