POLTRONE & CORSIE

Sanità, Azienda Zero "dimagrita". 
Legge approvata entro fine mese

Meno competenze rispetto al progetto originario. Il Pd ottiene la modifica sull'allargamento dei poteri e rinuncia l'ostruzionismo. Icardi: "A dirigerla serve un ingegnere gestionale"

Non ci sarà il Dirmei e neppure il servizio di farmacovigilanza, non gestirà le procedure per la vendita degli immobili sanitari dismessie non si occuperà della formazione professionale del personale. È un’Azienda Sanitaria Zero un (bel) po’ dimagrita rispetto al progetto iniziale quella che ieri in Consiglio regionale ha imboccato la strada in discesa che porterà entro il mese in corso ad approvare la legge istitutiva.

Mancheranno non poche delle competenze previste nella proposta di legge della Lega, ma proprio per questo non ci sarà l’ostruzionismo che le minoranze erano pronte a mettere in atto rallentando l’iter che, invece, l’assessore Luigi Icardi vuole accelerare, anche per aver subordinato l’avvio del nuovo piano sociosanitario proprio all’istituzione dell’Azienda Zero. “Appena approvata la legge, incominciamo subito mettendo dentro i due dipartimenti interaziendali che abbiamo già pronti, quello sul controllo finanziario insediato nell’Asl Cuneo2 a Fossano e l’altro che trova la sua base sul lavoro già in atto da tempo ad Alessandria per la costituzione dell’Irccs”, anticipa Icardi premendo sull’acceleratore e spiegando la distribuzione dei vari dipartimenti sul territorio regionale anche “per non pesare eccessivamente sulle risorse umane necessarie”. 

Si svilupperà all’insegna del work in progress la Super Asl che, dopo il lavoro in commissione e le richieste delle minoranze, appare un po’ meno sanitaria e decisamente più improntata alla funzione amministrativa rispetto al testo originario e a modelli esistenti da tempo, come per esempio quello veneto. L’esclusione del Dipartimento per le malattie infettive e le emergenze, da mesi di fatto unità di crisi per fronteggiare prima la pandemia e gestire oggi la campagna vaccinale e il monitoraggio del Covid, è forse quella che balza più agli occhi.

Peraltro saranno, invece, di competenza dell’Azienda Zero la gestione dell'emergenza-urgenza extraospedaliera e delle attività del 118, del numero unico di emergenza 112, così come la centralizzazione e programmazione degli acquisti per le aziende sanitarie, ma anche il supporto e coordinamento della rete logistica distributiva alla gestione e allo sviluppo del sistema informativo di telemedicina e al coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio e delle attività relative alla assistenza primaria.

A spianare la strada verso l’approvazione del testo che è prevista per la prossima seduta del consiglio regionale, fissata dopo il ballottaggio per le comunali, è stato il passo indietro fatto dalla Lega su un punto che per il Pd era inaccettabile. Nella proposta di legge era previsto che all’Azienda Zero si sarebbero potute attribuire ulteriori funzioni con una semplice delibera della giunta regionale.

“Una delega in bianco data all’esecutivo del tutto inaccettabile”, come la definisce il capogruppo del Pd Raffaele Gallo che ha incassato la retromarcia arrivata con le parole dell’assessore e dello stesso capogruppo della Lega Roberto Preioni i quali hanno convenuto sull’opportunità di cancellare quel comma, stabilendo che eventuali ulteriori competenze possano essere assegnate al nuovo organismo solo con una decisione del consiglio regionale. “Si sono resi conto che avevamo ragione noi”, spiega il capogruppo dem, per il quale resta ancora aperta un’altra questione: “Delegare i procedimenti di acquisto delle Asl all’Azienda Zero provocherà una serie di problemi, riportando la situazione alle non rimpiante federazioni dell’allora direttore e poi assessore Paolo Monferino”. Pur con questa forte riserva il Pd ha rinunciato a ergere il muro ostruzionistico con più di centocinquanta emendamenti già pronti e molto probabilmente si asterrà al momento del voto, senza arrivare a una bocciatura del nuovo organismo, al quale, come si diceva è legato l’avvio dei lavori per dare al Piemonte un nuovo piano sociosanitario.

Tre milioni all’anno la cifra messa a bilancio per l’Azienda Zero che avrà un organico di circa 30 persone. Ma chi la dirigerà? Una poltrona certamente ambìta per la quale Icardi, cui spetta la proposta del nome alla giunta, vorrebbe “trovare un bravo ingegnere gestionale”. Per vedere se sarà una scelta prettamente tecnica o anche politica non si dovrà aspettare molto.

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